Il mio primo, vero, contratto di lavoro - 6° puntata

Occorre fare un attimo il punto della situazione su come veniva gestito un ordine, quando arrivava nel mio ufficio per la registrazione...

Ero io che davo una prima occhiata all'ordine, se tutto fosse a posto, almeno a livello formale, controllavo la rispondenza a listino, inserivo tutti i codici suscettibili di valorizzazione e di futura fatturazione, guardavo se c'erano lavorazione particolari, infine registravo l'ordine e lo passavo, in versione cartacea, al successivo ufficio tecnico, che controllava brevemente il tutto e poi giungeva in produzione, in tutto quello andava indicata una data di consegna, se l'ordine era da evadere sul pronto, questa data veniva attribuita in automatico dal sistema, se c'erano delle discordanze con quanto indicato dal rappresentante, mi mettevo in contatto con lui e gli facevo presente questo fatto, mentre se tutto filava liscio si procedeva...

A volte era il rappresentante stesso che specifica termini come prima possibile, oppure al pronto, o ancora urgentissima, in questi casi ci poteva essere dell'interazione tra i vari uffici, non ultimo il mio, in quanto l'ordine alla fine ritornava da me, per l'emissione del documento di trasporto, la fatturazione e la liquidazione provvigionale, ogni tanto c'era qualche screzio, volava qualche parola grossa, c'erano dei casini da risolvere...

Il caporeparto era ben visto dalla dirigenza, perché effettivamente era uno che faceva viaggiare bene il reparto produzione, il problema era in quei giorni in cui gli giravano le palle, diventava intrattabile e di prendeva a calci nei coglioni, solamente che io non avevo assolutamente voglia di essere il suo sporadico capro espiatorio, per cui ero sempre più deciso a mettere le cose in chiaro, dovevo solo capire come muovermi...

A volte certe ispirazioni ti cadono dal cielo, per cui non devi fare altro che usare un po' il cervello e sfruttare le occasioni che ti arrivano, senza che tu abbia fatto chissà che cosa per avere quelle opportunità, sono quelle che io definiscono come autentiche botte di culo...

Il rappresentante di Milano e provincia era il più importante di tutti, era molto spaccacazzo, arrogante, insolente, altezzoso, era già venuto in sede una volta, quando era venuto a passare un paio di settimane in riviera, insieme alla moglie, dotata di un culo che avrebbe fatto resuscitare i morti, molto particolare anche lei, perché si era sistemata uno stivaletto nel mio ufficio e io avevo indugiato un attimo di troppo a rimirarlo, lei per nulla scandalizzata mi aveva sparato un...

"Cosa stai guardando di interessante??", più sul malizioso che sull'indispettito, era una splendida donna quasi quarantenne, ma si poteva tranquillamente definire un gran pezzo di figa, io non trovai nulla di meglio da dire di...

"Il tuo culo, scusa ma è davvero splendido..."

Lei riprese la posizione eretta, mi squadrò solo un attimo...

"Bravo, apprezzo la tua franchezza, e ti ringrazio per il complimento..."

A parte la divagazione sul culo della moglie, non so perché ma anche a lui feci una discreta impressione, per cui mi salutò cordialmente, fatto davvero strano, a dire dei miei colleghi, perché solitamente era una mezza capra, non che non confermassi questo fatto, ma con me spingeva fino a un certo punto l'acceleratore, non era una bestia come con qualche mio collega...

Un giorno mi beccai una sua telefonata, era incazzato a morte, aveva 6 scale in leggero ritardo di qualche giorno, aveva indicato una consegna, concordata e confermata telefonicamente dalla produzione, per cui non c'erano cazzi, aveva ragione lui, e si capiva lontano un kilometro che l'aveva, perché come tirai su la cornetta urlava che la tenevo a una spanna dal mio orecchio, perché sentivo meglio in quella maniera...

Continua...