Fuoriposto - 44° puntata

L'espressione che avevo in viso erano un incontro tra la faccia da cazzo e il pezzo di merda, me la sentivo, che era una faccia da schiaffi, da autentica presa per il culo, ma non riuscivo a fare diversamente, avevo sognato quel momento da un anno intero, da quando era arrivato in 3° superiore quel professore pesantemente condizionato dal fattore figa, che falsava enormemente i voti a favore delle ragazze più procaci e formose, per cui era la vittoria del ripristino di una sorta di normalità, alterata solamente in quell'ultimo anno che si era appena concluso, il vero problema è che loro credevano realmente di saper scrivere, mentre il livello dei loro componimenti faceva veramente cagare, difficilmente elaboravano qualcosa che si potesse definire come accettabile...

Vedere un compagno in difficoltà a me faceva scattare automaticamente l'istinto dell'aiuto, a patto che questa persona si meritasse la mia attenzione, loro erano diverse, con comportamenti molto simili, non accettavano di dover ammettere di avere degli evidenti problemi, e nei temi d'Italiano c'era ben poco da fare, o lo sapevi fare il tema, o lo non sapevi fare, i cazzi stavano a zero, io stesso mi ero offerto, spontaneamente, di fornire in passato qualche suggerimento, per cercare di dare delle specie di linee guida per meglio svolgere un componimento, ma era stato preso come un affronto, un atto di lesa maestà, perché loro erano brave a prescindere, come arrivò quel professore loro eruttarono tutto il malcontento che avevano dentro, sputano veleno su chiunque, io ero uno dei bersagli preferiti, perché facendo fatica ad arrivare alla sufficienza nei temi di Italiano, arrivarono a dirmi tranquillamente che i miei consigli del passato me li potevo ficcare su per il culo, che tanto la figa la vedevo con il cannocchiale, e che ero destinato a una vita di seghe (alla faccia dell'eleganza...)

Mi ferivano in profondità quelle affermazione, un paio di quel quartetto di stronze mi piacevano terribilmente, cercavo di non farlo vedere ma era abbastanza lampante questo fatto, per cui ogni tanto, quando non tenevo la guardia alzata, mi arrivavano delle bordate verbali che mi ribaltavano letteralmente...

Ritornando a quella fatidica 1° consegna dei temi, a un certo punto la professoressa d'Italiano mi chiese cosa avessi fatto, ormai era impossibile non notare il mio stato generale...

"Nulla, nulla...", mi affrettai a dire, ma non poteva berla...

"Nulla, sei bordeaux in faccia, se nulla è questo, dai, esprimi tranquillamente quello che devi dire, non ti preoccupare, siamo tutti grandi ormai e vaccinati..."

Deglutii un attimo, qualche profondo respiro, e la sparai grossa...

"Prof, guardi, faccia finta che vedere questo voto è stato un godimento pazzesco per me...", e una frase arrivò sibilante alle mie orecchie, poco più che percettibile...

"Sì, come le seghe che costantemente ti fai, pezzo di merda...", era una del quartetto, quella che mi piaceva di più, tanto per cambiare...

Si sapeva che ero condannato, al momento, a un mondo di seghe, che lei al contrario l'uccello lo aveva già preso, più e più volte, non era certo un mistero, che era enormemente più avanti di me in materia sessuale, quando il discorso si incattiviva tra noi non lesinava certo delle battute molto esplicite, con il solo scopo di ridicolizzarmi e di prendermi per il culo, ma adesso era giunto il mio momento di vendicarmi, tanto la figa, o il culo che incorniciava in jeans aderentissimi, non me li avrebbe mai dati, e allora decisi di sparare a zero...

"Godo perché finalmente è finita la presa in giro dei voti rilasciati dal professore che abbiamo avuto in precedenza..."

"Ah, sì, purtroppo è risaputo, che è dipendente e fortemente condizionato dal fattore femminile, per dirla elegantemente..."

"Certo prof, ma quando arrivo a prendere un 6+, dettato poi a furor di popolo, in tutto un anno scolastico, capisce che qualche dubbio possa passare per la testa, mentre altre viaggiavano dal 7 in su..."

"Normale, nella scala di valori che lui ha, che succedesse questo, ma non ti preoccupare, io sarò la vostra insegnante per questo e il prossimo anno, con me i voti sono reali, io decido indipendentemente dal sesso, per me siete tutti uguali, le differenze le fanno unicamente gli elaborati che producete..."

Il voto più basso che presi con lei fu un 6,5, un paio di volte, la media fu un 7 pieno, con un paio di picchi al 7/8, per raggiungere i quali si doveva scrivere un mezzo capolavoro con lei, mentre il famoso quartetto toccò sporadicamente il 6, ma proprio saltuariamente, quella situazione, in fondo, mi dispiaceva, dopo un paio di temi con quell'andazzo, un giorno presi la mia compagna di classe, quella che mi piaceva da morire, con il cuore in mano le disse semplicemente...

"Per favore, non mi prendere più in giro, non riesco a difendermi da te, mi piaci troppo, per cui io smetterò di fare quelle battute stupide che ogni tanto faccio, ma è la mia timidezza che mi spinge a farle, perché sei troppo bella...", e finendo la frase guardai ovunque, tranne il suo viso, sentivo le guance bollire, ero imbarazzatissimo, lei fece una sola cosa, ma sufficiente, prese il mio mento, indirizzandolo verso il suo viso, e disse...

"Ok".