Io e la velocità - 28° puntata
Mi recai in una concessionaria di assoluta fiducia, il proprietario era da sempre un mio cliente, a livello di materiale sportivo, per cui dopo avermi fatto tutta una serie di domande relative al fatto se fossi convinto e determinato all'acquisto di una moto sportiva, mi illustrò quello che aveva a disposizione, per una serie di motivi mi adattai a una moto di tipologia enduro, un Kawasaki 600, per iniziare andava più che bene, la mia patente era già sufficiente, all'epoca (ma anche adesso), per condurre quella moto e qualsiasi altra di qualsiasi potenza, giusto il tempo di preparare i documenti e dopo un paio di giorni quel veicolo era mio, se non ricordo male al prezzo di un paio di milioni di vecchie lirette...
Che emozione, quando l'accesi per la prima volta, aveva l'avviamento a pedale, non ancora l'accensione elettronica, e mi insegnò un paio di trucchetti per poter fare quell'operazione con maggiore dimestichezza, una volta avviato il motore, misi la prima marcia e via, una leggera pelata di acceleratore e il motore si avviò docilmente...
Notai subito un'altezza da terra notevole, io non sono altissimo ma nemmeno basso, toccavo il terreno in punta di piedi, ma era sufficiente per donarmi un buon controllo sul mezzo, aveva ammortizzatori con una buona escursione, in grado di assorbire egregiamente le asperità e le sconnessioni della strada, mentre per quanto concerne la gommatura, aveva una scolpitura tipicamente da fuoristrada, con tasselloni larghi, non proprio di derivazione crossistica ma nemmeno stradali, quella classica via di mezzo che li facevano disimpegnare abbastanza bene sia su strada sia un un moderato impiego off-road, l'assenza di un cupolino rendeva difficile il suo impiego in piena velocità, ma questo particolare non poteva di certo fornire un deterrente assoluto, per cui, una volta presa una sufficiente confidenza, staccai il biglietto autostradale e via, verso il picco assoluto...
Accelerai in progressione, per un po' mi stabilizzai a circa 120-130 km/h, aspettando il momento opportuno per spalancare completamente il gas, non occorreva un grande lancio per fargli toccare la massima velocità, per cui, una volta raggiunte le 3 corsie per senso di marcia, mi allungai sul tachigrafo, distendendomi completamente sul motore in posizione di massima penetrazione aerodinamica...
Mano a mano che la velocità aumentava, le turbolenze si facevano sempre più forti e difficili da controllare, ma niente di impossibile, per cui via, a tutta manetta, verso il punto più in alto che potesse toccare, 150, 160, 165, una volta superata questa velocità, la progressione si fece più incerta, fino ad arrivare a lambire i 170 km/h, senza superarli...
Continua...

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Presto s'era poi fatta necessaria la patente A, che costringe a saper guidare quelle moto gigantesche anche se hai bisogno della sola vespina.
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Ho comprato il mio veicolo solo 5 anni fa, ho imparato prima con un amico, poi ho fatto tutto il necessario per uscire con la mia ragazza per strada :) beh è così che chiamo la mia KIA, forse è questo il motivo per essere così attenti quando guidare, prendermene cura e prendermi cura anche di me stesso
questa è la mia ragazza KIA