Io e la velocità - 20° puntata


Immagine CC0 creative commons

Ritorniamo indietro, ai primi tempi successivi al conseguimento del diploma, alternavo la guida della 127 di mia mamma con quella del 128 Coupé di mio fratello, alle quali si affiancò relativamente presto anche quella dell'Alfasud di mio padre, che ben presto si rese conto che di me, in senso lato, ci si poteva anche fidare, quando avevo tra le mani il volante di una vettura...

Certo, qualche cazzata ogni tanto la facevo anch'io, ci mancherebbe altro, ma cercavo sempre, nel limite del possibile, di calcolare tutte le variabili a cui potevo andare incontro, anche se l'imponderabile esiste eccome...

Quando andavo all'Università ogni tanto facevo l'autostrada, erano periodi in cui di Tutor e di Autovelox si sentiva parlare relativamente poco, nel senso che la loro diffusione di massa non era ancora avvenuta, per cui ero solito provare di verificare la velocità massima del veicolo che avevo sotto al culo, che in questo caso non poteva essere che la vettura di mio fratello o quella di mio padre, essendo la 127 materna inidonea per lunghi tragitti, a causa del problema di trasmissione che aveva...

Il 128 Coupé di mio fratello mi dava grandi soddisfazioni, perché aveva l'alimentazione a GPL, per cui non risentiva più di tanto della differenza tra le due tipologie di carburanti (GPL-Benzina), mentre l'Alfasud di mio padre era alimentata anche a Metano, a parte la grandissima differenza di prestazione tra i 2 carburanti, era anche più restia a salire di giri, quando la passavo da Metano a Benzina, era come ingolfata, mi faceva incazzare di brutto, oltretutto la vettura fraterna aveva un assetto di guida veramente speciale...

Mentre l'Alfasud di mio padre aveva un sedile di guida di stile tradizionale, la 128 Coupé aveva un alloggiamento decisamente di stampo rallistico, perché sembrava quasi di sedersi a contatto con il terreno, da quanto era basso il suo profilo con la strada, il volantino stretto, il rombo molto pieno del motore, la zona del fuorigiri che iniziava da 6,500 indicavano chiaramente che quella era una vettura in grado di regalare emozioni autentiche, seppur considerando che aveva un motore di soli 1,100 cc., ma in grado di ben figurare, soprattutto nelle stradine di collina-montagna del nostro entroterra, sembrava quasi incollata al suolo, da quanto era bassa e schiacciata a terra, con una configurazione del genere diventava quasi automatico schiacciare a fondo il pedale dell'acceleratore, in aggiunta a tutto questo c'erano pure i pneumatici a sezione maggiorata, che se da una parte pregiudicavano la velocità di punta assoluta, nelle normali condizioni di guida cittadina ed extra-urbana garantivano quel plus di aderenza che non guastava mai...

Continua...



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L'importante è che si siano fidati di te

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