Il mio primo, vero, contratto di lavoro - 25° puntata

Archiviato il discorso sul tennis, al termine di quell'estate ci fu un evento che condizionò enormemente la mia vita, per i risvolti multipli che ebbe nei tantissimi anni a seguire, l'apertura di un negozio di articoli sportivi sotto casa nostra, dove io ero l'intestatario della licenza di vendita, in quanto ero l'unico in possesso dei requisiti per ottenere il REC, fine settembre ci fu una semplice inaugurazione, e con mille difficoltà quel negozio provò ad avviarsi, onestamente parlando non partì nemmeno male, certo, ci voleva un po' di tempo per avviare il tutto, ma non potevamo lamentarci più di tanto, in quanto ci regalò alcune soddisfazioni sin da subito...

Io lavoravo in azienda dal lunedì fino al venerdì, il sabato lo passavo in negozio, che era poi il giorno di maggiore affluenza, diversi miei colleghi divennero clienti di quel negozio, con altri poi si sviluppò un vero rapporto di amicizia, o almeno pensavo fosse tale, al punto tale che in particolare con un responsabile dell'ufficio tecnico andai anche a fare alcune ore di tennis...

Era negato con la racchetta, gli diedi qualche veloce lezione, giusto per fargli avere i rudimenti fondamentali, fu una mezza impresa, perché non aveva un verso, ma alla fine quello che contava era il fatto che si andava a mangiare una pizza, a fine partita/lezione, e si parlava allegramente del più e del meno, ripeto, io lo consideravo un vero amico, inizialmente si confermò tale, poi, dopo la morte di mio fratello, successe un fatto molto triste e brutto, ma non voglio mettere il carro davanti ai buoi, anticipando troppo gli eventi, per cui riprendo a parlare di quello che accadde in ditta...

Passate le feste natalizie senza grandi sussulti, che trascorsi manco a dirlo in negozio a stretto contatto con la clientela, ripresi a lavorare in azienda, con il solito tran-tran quotidiano, niente di particolare da segnalare, per cui, visto e considerato che non mi viene in mente nulla di anomalo, viaggio con la mente fino al luglio 1989, periodo davvero unico, per tutto quello che successe, a cominciare dal progressivo deteriorarsi del rapporto tra me e il responsabile dell'ufficio estero...

Era un periodo che rompeva il cazzo fisso, nel frattempo avevo cambiato ufficio, avevo una scrivania in fondo a un più grande stanzone rettangolare, ero proprio sopra alla produzione, a volte mi affacciavo a un finestrone e parlavo al piano inferiore, a volte scendevo direttamente giù, per meglio chiarire le eventuali questioni, e di problematiche lui me ne creava davvero parecchie, in quanto partiva a sollecitare l'evasione degli ordini già dalla settimana precedente a quella di spedizione prevista, in alcuni casi lo accontentavo e andavo a verificare direttamente il loco lo stato di avanzamento della produzione, mentre in diversi casi dovetti mettermi proprio di traverso per evitare di andare a fare casini in produzione, perché proprio quello che chiedeva non aveva un verso...

P.S.: non sto passando un bel momento, da tempo provo costantemente a girare pagina ma non è per nulla facile, problemi seri, che possono arrivare a compromettere il regolare avanzamento quotidiano che ho sempre avuto da diverso tempo, su Hive e su Splinterlands, mi scuso sin da ora se la pubblicazione di questo racconto subirà dei ritardi o delle mancanze, cercherò di fare meglio che posso, scusatemi ancora, mi dispiace molto...