Google la ventunenne

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La notizia è stata ripresa ampiamente dai canali telematici, meno da quelli main stream. Il duo Brin e Page, ovvero i fondatori di Google, hanno lasciato la presidenza di Alphabet che ora è stata presa ad interim da Sundar Pichai, già CEO di Google.

Infatti qualche anno fa Google era stata in qualche modo "demansionata" sotto la controllata Alphabet che la incorporava assieme ad altri progetti, come ad esempio Waymo per la guida autonoma. Brin e Page avevano assunto la presidenza di Alphabet, mentre Pichai aveva assunto il ruolo di CEO di Google.

Adesso i fondatori escono dal ruolo attivo, ma chiaramente rimangono come maggiori azionisti detenendo il 51% di Alphabet, che poi è il minimum level azionario per essere sicuri di comandare realmente l'azienda e non vedersi scavalcati da qualche cordata. Tuttavia il 51% è diviso tra Brin e Page e con il tempo (ad esempio se uno dei due venisse a mancare e la famiglia vendesse) la cosa porterà inevitabilmente ad una possibile scalata aziendale da parte di terzi, ad esempio Microsoft.

In sostanza, tra le cosiddette big-data, Google assieme a Facebook è una di quelle più fragili. Ma lo è anche dal punto di vista dei servizi e prodotti offerti. Oggi hanno una posizione forte su determinati aspetti, advertising, search, mobile e video. Ma queste posizioni non hanno una "spinta cinetica" forte nel caso dovesse succedere qualcosa di inatteso. Ovvero prendiamo Microsoft, mettiamo che facciano delle stupidaggini e l'azienda perda soldi. Di fatto con i soli sistemi operativi possono permettersi diversi anni di entrate praticamente cercando di spendere il meno possibile e introitando quasi a rendita passiva grazie a windows server, windows desktop e sql per citare alcuni prodotti che sono installati in ogni dove.

Google di fatto ha solo, si fa per dire, android, il resto sarebbe molto velocemente rimpiazzato come servizio. E lo hanno dimostrato loro stessi, con il cimitero di applicazioni uccise nel corso di questi 21 anni.

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Image by Simon Steinberger from Pixabay

Tra l'altro se si analizza i prodotti/servizi di successo salta fuori che solo pochi sono realmente pensati e creati da Google. Youtube, lo stesso Android, tutte le applicazioni office, analytics derivano da progetti comprati e inglobati. Viceversa il cimitero di applicazioni uccise è per la quasi totalità interno.

Se si facesse una analisi costi - benefici, il cosiddetto R&D (ricerca e sviluppo) è come un rubinetto rotto che perde acqua a velocità preoccupante. Il problema, da quello che si può desumere da chi ci ha lavorato, è che l'azienda è salita in modo quasi verticale nel decennio scorso, mentre in questo ha cercato di consolidarsi. Questo ha comportato difficoltà gestionali e di integrazione dei vari reparti che si è rispecchiata nei prodotti. Hanno faticato inizialmente ad avere una login centralizzata, poi i vari servizi, tra cui spicca in modo emblematico Talk poi diventato Hangouts, ovvero il sistema di messaggistica che ancora oggi è confusionario nella linea di prodotti concorrenti tra loro.

Tra l'altro, questo tipo di attività vulcanica che manda fuori nuove app e prodotti, nel tempo è diventato un boomerang, per due aspetti. Uno è relativo alla longevità, ovvero da tecnico IT oggi di sicuro avrei delle remore ad indicare ad un cliente un prodotto made in Google, perché mi chiedo quanto potrà durare e se lo dismettono? Un secondo aspetto è che spesso le app e servizi sono buttati fuori in corso d'opera. Si veda Google Stadia uscito giusto qualche settimana fa. Se è gratis magari uno ci passa sopra, ma spesso ci vogliono anni per vederlo maturare, e se l'impressione generale dell'utenza avviene ai primi contatti, si rischia appunto di far ricadere il prodotto con un uso poco intensivo per giustificarne il suo mantenimento, cascando nel punto precedente.

Vedremo cosa combinerà Pichai, ora che ha il potere completo, ma onestamente non mi attendo molto.



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ormai per far maturare i prodotti non è piu' il tempo di prima...prima era più facile in quanto la curiosità su ciò che ancora si doveva scoprire faceva il suo...ora no...io l'ho notato in diversi business

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beh la ruota l'hanno già inventata come direbbe qualcuno. Secondo me dipende dal momento storico, con sta storia del mercato e della bassa liquidità in generale, alla fine tarpa le ali anche ai progetti che magari proprio all'inizio necessitano di un atto di fede.

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