Auto elettriche, già arrivano i salassi

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La scorsa settimana è circolata una notizia sotto traccia, Ionity ha deciso di alzare i prezzi delle sue colonnine di ricarica a 0,79kWh. Innanzitutto, cosa diavolo è sta Ionity? E' un consorzio di colonnine di ricarica formato da Mercedes, Volkswagen, BMW e Ford.

In pratica quattro delle più famose aziende si sono messe insieme per fare delle colonnine di ricarica che serviranno poi appunto alla mobilità elettrica. Non esclusive di questi marchi, quindi qualsiasi altra vettura potrà caricare le batterie. A fine 2019 le colonnine di Ionity in Europa erano poco più di 200. Il loro più diretto concorrente, ovvero Tesla, ha 500 supercharger in europa, poco più di 1800 nel mondo.

Il costo nei Supercharger varia perché dipende da vari fattori, ma stando alle informazioni sul loro sito la ricarica costa 0,30kWh, quindi per una vettura da 100kW che percorre circa 500Km, dovendo caricarla fino al 100% da zero, il costo sarà di 30 euro. Quindi per 1000Km siamo sulle 60 euro (Tesla nel loro sito parla di 48 euro per 1000km e probabilmente la stima è più corretta perché non si arriverà mai a zero). Diciamo che 60 euro per 1000Km equivalgono grosso modo ad una berlina segmento B diesel. Quindi se prendiamo in esame SUV o vetture a benzina, la mobilità elettrica oggi, senza considerare il costo di acquisto della vettura, è conveniente.

Se si dovesse fare l'approvigginamento sulle colonnine di Ionity saremo a 79 euro per 500Km, quindi be 158 Euro per 1000km. Insomma una botta non da poco che ribalta in modo diametralmente opposto il vantaggio di cui sopra.

Va precisato che la rete Ionity promette una ricarica monstre, fino a 350kW per colonna, contro i 150 di Tesla. Cioè tradotto: il tempo di sosta per la ricarica sarebbe considerevolmente minore. Tuttavia le vetture che potrebbero "succhiare" così tanta corrente sono davvero poche.

E quindi interessante il lato economico, infatti la stessa Tesla un anno fa avevano aumentato i prezzi da 0,24 a 0,33kWh. Le notizie come vedete sono un po' confusionarie, il sito Tesla riporta 0,30 mentre Quattroruote dice 0,33.

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Image by Blomst from Pixabay

Di certo è noto che i Supercharger non sono profittabili. Ovvero la rete, la manutenzione e l'energia elettrica allo stato attuale non genera profitti diretti. Li genera in modo indiretto nel caso di Tesla, la rete di fatto è fatta ad uso e consumo delle loro vetture, quindi la loro capillarità favorisce indirettamente pubblicità e propensione a scegliere una loro vettura se si entrasse nel mondo dell'elettrico.

Nel caso di Ionity, un marchio a se stante non identitario di una marca in particolare, per altro sconosciuto, sicuramente le cose sono ben più complicate e la necessità di generare profitto è molto più stringente.

Quello che però emerge da queste notizie è che se il livello di efficientamento tecnologico non progredisce, il costo per la mobilità sarà più elevato rispetto a quello endotermico. Questo a dispetto di quanto si dice e si vuol far credere. Infatti nel piatto non si sono ancora viste le accise, che arriveranno nel momento in cui gli introiti dei carburanti caleranno. Aggiungiamo appunto altri considerevoli aumenti poiché la rete dovrà generare profitto ed ecco che ci si ritrova che la cara vecchia auto a benzina rischia di essere economicamente vantaggiosa per molto, molto tempo.


https://tosolini.info



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Da quello che avevo capito io, Ionity, dovrebbe applicare questa poilitica commerciale solamente su auto in ricarica non del gruppo del quale lei fa parte (BMW).
In caso di auto BMW o dello stesso gruppo, si va ancora con la vecchia tariffa forfait molto conveniente.
In pratica un'azione commerciale contro TESLA.

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In pratica andiamo verso la creazione di piccoli feudi medioevali. Qui però si vede l'inadeguatezza del legislatore che dovrebbe imporre delle regole, il problema è che poi ci mette sopra pure i dazi.

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