Il Galeone 02. I Rumori.

I Rumori.

Quando Cindy si ridestò le dolevano ancora i timpani. Walter era sopra di lei e cercava di dirle qualcosa ma il rumore assordante sovrastava ogni suono. Mentre cercava di mettere a fuoco la situazione, la donna capì di essere nel cuore del galeone e vide il capitano Siburg appoggiato ad uno dei cannoni posizionati in coperta che cercava di parlare con un paio di mozzi.

Il volto di Cindy si spostò sul commerciante e si sforzò di leggere le labbra di lui per comprenderne il labbiale:

Sei rimasta svenuta per due ore. Eravamo preoccupati. Come ti senti?

Nonostante non sentisse la sua voce percepì l'apprensione nei suoi occhi. Cindy si tirò su a sedere e si massaggiò le orecchie ed i timpani rassicurando con una mano il suo amico.

Il rumore che proveniva da fuori era martellante. Una cacofonia di rumori si rincorrevano all'orizzonte facendo vibrare l'aria circostante. Anche il cielo sopra di loro tremava paurosamente e fu questo che spinse il capitano a far ritirare tutti sotto coperta.

Con la coda dell'occhio, Cindy vide i mozzi che ispezionavano i cannoni. Ne saggiavano l'ancoraggio al pavimento e chiudevano le casse con le munizioni. Evidentemente il capitano temeva una tempesta imminente.

Cindy decise che voleva vedere con i propri occhi cosa stesse accadendo e salì le scale che portavano al ponte seguita da Walter che cercava di dissuaderla utilizzando i gesti.

Ciò che vide, una volta arrivata all'aria aperta, la lasciò senza fiato. Il rumore martellante era accompagnato da bagliori rossastri e bluastri che squarciavano il cielo. Nuvole nere e cariche di pioggia salivano e scendevano dall'orizzonte al cielo e viceversa ponendo il vascello in ombra quando erano in alto e lasciando filtrare la luce quando erano più in basso.

Ma la cosa che più colpì Cindy fu il cielo sopra di loro. Letteralmente tremava. La donna non credeva ai suoi occhi e le mancavano le parole per descriverlo. Era come se invisibili onde sonore vibrassero sopra le loro teste descrivendo delle oscillazioni ritmiche.

Le luci descrivevano arcobaleni colorati che si riversavano su tutta la nave. In mezzo a quel frastuono assordante Cindy avrebbe potuto giurare di sentire anche delle urla di centinaia o forse migliaia di uomini e donne. Urla di terrore, urla di angoscia, urla che arrivavano al parossismo quando i rumori erano più martellanti. Una vera ecatombe era in atto e lei era impotente, in balia degli eventi.

All'improvviso il cielo sopra di loro si oscurò. Una nuvola nera e minacciosa venne loro incontro. Il cuore di Cindy si riempì di autentico terrore. Era la fine! Ci sarebbe stata un'altra tempesta e lei e Walter non erano al coperto.

Walter fu più rapido di lei ad elaborare un pensiero. L'istinto e l'adrenalina gli diedero il vigore necessario per arpionare, con le sue dita, il braccio dell'amica. Iniziarono a correre verso il boccaporto; verso la salvezza. Mentre la nuvola si avvicinava sempre più velocemente, Walter e Cindy arrivarono all'apertura che conduceva sottocoperta. Cindy urlò di paura anche se nessuno sentì la sua voce. Il suo corpo, caracollando in modo convulso, venne sospinto dalla mano dell'uomo all'interno del vascello.

Quando si girò per aiutare l'amico ad entrare, vide che era troppo tardi. Walter fu sbalzato da una forza oscura sul ponte verso la balconata. La nuvola nera aveva ormai avvolto il cielo intorno all'imbarcazione ed il rumore sembrava ancora più forte.

Poi. All'improvviso. Come già era successo nelle settimane scorse. L'incomprensibile avvenne e a Cindy non rimasero che una manciata di secondi per invocare una preghiera.



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