La guerra dei Ducati. 04: Croll, maniscalco della Città Oscura.

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Prologo

Nei precedenti capitoli abbiamo dato uno sguardo alla situazione geopolitica del Regno per poi spostarci a Salor, una delle più importanti città del racconto. Qui abbiamo introdotto la figura del pusillanime Duca di Ramarok e quella di uno dei suoi sudditi, un ragazzino di nome Boku. Successivamente ci siamo spostati a Gortash, capitale del Ducato di Delmdel ed abbiamo conosciuto il Capo della Guardia Cittadina Schoer e sua moglie. In questo capitolo andremo direttamente nel cuore della storia e precisamente a Città Oscura, la capitale del Duca di Reynwald. Qui presenteremo un personaggio molto importante: Croll il maniscalco.

L'energumeno di fronte a lui sputò a terra dopo aver raschiato la gola per un tempo indefinibile. Croll non comprendeva fino in fondo il motivo per il quale il suo Signore avesse stretto un patto di collaborazione con i Therdentin. Erano un popolo barbaro di gente sudicia, dedita alla guerra e senza alcun rispetto per le tradizioni del casato.

Da mesi erano accampati fuori dalle mura della Città Oscura e si univano alle battaglie del Duca di Reynwald combattendo a fianco delle truppe ufficiali con l'unico scopo di saccheggiare, stuprare e distruggere i villaggi nemici. Erano bestie, non uomini!

L'energumeno scostò la pelliccia di pelle d'orso e iniziò a grattarsi vistosamente il petto con le mani unte. Una volta terminato il rituale si girò verso Croll con fare sprezzante:

"Allora hai finito? Sono qui dall'alba. Quanto ci vuole?"

Il maniscalco non sopportava questa gente. Era maleducata e diretta fino al parossismo. Croll non rispose e continuò a sfregare sulla pietra pomice la lama dell'ascia che l'energumeno gli aveva affidato dopo l'ultima battaglia.

Aveva impiegato qualche ora per rimetterla in sesto e stava terminando l'opera ma il barbaro era rimasto davanti a lui tutto il tempo per controllarne l'operato. Che gente diffidente questi Therdentin!

Di fronte alla bottega scoppiò un alterco tra due barbari. Sembravano vistosamente alticci e litigavano per il possesso di una brocca di birra ancora mezza piena.

L'energumeno iniziò ad urlare con una voce gutturale proferendo parole in un dialetto indecifrabile e sedò il litigio sul nascere. Evidentemente l'uomo di fronte a Croll doveva avere una certa influenza all'interno delle loro gerarchie. I due barbari si guardarono in malo modo ma non sembravano soddisfatti dalla conclusione. L'energumeno rincarò la dose di sproloqui quando constatò che i suoi soldati non si allontanavano e finalmente sortì nell'effetto sperato. Colui che aveva il boccale in mano lo posò a terra ed i due si allontanarono in due direzioni opposte lasciando il boccale a terra. Nessuno osò toccarlo sebbene si fosse creato un capannello di barbari intorno alla scena.

Che gente litigiosa questi Therdentin!

L'attività di restauro durò ancora qualche minuto ed alla fine Croll consegnò l'ascia in mano all'individuo di fronte a lui. Costui la passò al setaccio, ne saggiò l'equilibratura, controllò l'impugnatura ed alla fine grugnì. Tirò un sacchetto fuori da una tasca e ne prese un pezzo d'oro che gettò sull'incudine di fronte al maniscalco come pagamento del servizio reso. Quest'ultimo, palesemente infastidito dai modi, raccolse la moneta senza ringraziare ed iniziò subito a lavorare su una spada corta. Con la coda dell'occhio vide l'energumeno allontanarsi verso la taverna della città: sicuramente andava a bere un altro boccale di birra.

Che gente ubriacona questi Therdentin!

L'unica cosa che Croll apprezzava di questo popolo era l'importanza che davano alle promesse. Per loro la parola data era sacra. A differenza dei suoi concittadini con i quali doveva sempre contrattare in maniera estenuante sul prezzo, lavorare con i Therdentin era molto più facile. Lui decretava un prezzo, loro pagavano. Punto.

Che gente strana questi Therdentin!

Certo, non dovevi prenderli in giro. Non dovevi provare a fregarli. Così come la parola data da loro era sacra, lo stesso si aspettavano dall'interlocutore. Se affermavi di essere il miglior maniscalco della città si aspettavano il miglior lavoro possibile. In caso contrario sarebbe successo come ad Anck, cugino di Croll ed anch'egli maniscalco e proprietario della bottega in fondo alla strada: dopo un lavoro per un Therdentin svolto non a regola d'arte si era ritrovato la mano sinistra mozzata di netto ad imperitura memoria dell'errore commesso.

Che gente violenta questi Therdentin!

Dopo qualche minuto una figura dalla chioma rossa ed una lunga e folta barba nera si avvicinò al banco della bottega e dalla sua bocca uscirono poche parole con una voce profonda che il maniscalco riconobbe immediatamente:

"Buongiorno Croll, la mia ascia è pronta?"

Il maniscalco alzò lo sguardo e seguì un sincero inchino di rispetto:

"Buongiorno Signore, ho finito questa mattina e puoi osservare tu stesso il risultato"

Mentre diceva queste parole, il maniscalco andò verso la rastrelliera e prese un'ascia bipenne tra le mani. Il peso di quell'arma era considerevole ma perfetto per un uomo dalla corporatura possente come quella del Duca di Reynwald.

Le sue lame affilate erano foriere di morte e l'impugnatura era in legno di quercia duro come la pietra. Reynwald aveva chiesto di intagliare, sul pomo dell'arma, un cavallo impennato di fronte ad un albero: era lo stemma del suo casato che esaltava la forza e la saggezza della quercia ma anche la grazia e la velocità dello stallone.

Il Duca prese l'ascia e la osservò. Una lunga cicatrice partiva dal suo occhio sinistro e percorreva tutta la guancia fino al collo taurino. Croll ricordava ancora il giorno in cui un soldato di Ramarok gli inferse il fendente. La spada penetrò profondamente nelle carni del duca ed avrebbe diviso il capo di un uomo normale in due.

Il Duca, però, aveva una corporatura possente e dopo aver indietreggiato di tre o quattro passi con il viso intriso di sangue, caricò il nemico travolgendolo in un corpo a corpo che terminò con la testa dell'avversario spappolata sotto i colpi del pomello dell'ascia.

Quel giorno Croll era, come sempre al suo fianco. Lui ed il suo Signore avevano combattuto centinaia di battaglie insieme e nel profondo sapeva che il Duca lo apprezzava sia come maniscalco sia come guerriero. Non era un caso, infatti che lo aveva nominato membro del Consiglio di Guerra.

Dopo aver verificato le condizioni dell'ascia, il duca pagò l'uomo di fronte a se con estremo rispetto:

"Termina le tue faccende, vai da tua moglie e prega il Dio della Guerra. Sii pronto perché domani partiremo in battaglia. Questa sera avvertirò il popolo ma ci tenevo a comunicartelo di persona."

A quelle parole Croll sussultò. Con un nodo alla gola si affrettò a rispondere:

"Puoi contare su di me, Signore!"

Il Duca, prima di girarsi, lo guardò con i suoi occhi penetranti ed abbassando la voce continuò:

"Ah Croll; quasi dimenticavo. Domani faremo visita ad un piccolo villaggio ma la strada è ormai tracciata. Nei prossimi giorni formeremo il Consiglio di Guerra."

Il maniscalco sapeva che il Consiglio si riuniva in occasione di grandi battaglie all'orizzonte. Deglutì vistosamente e assentì con il capo.

L'uomo di fronte a lui si girò avvolgendosi nel mantello nero d'orso e si allontanò; al suo passaggio gli uomini si inchinavano e le donne arretravano.

Il tempo delle parole era finito e Croll lo sapeva.

Epilogo

In questi primi capitoli stiamo introducendo i personaggi che agiranno durante il racconto. Abbiamo iniziato a descrive i contorni del popolo Therdentin che, come li dipinge Croll, sono dediti alla guerra, diretti e spietati, sudici ed ubriachi e rispettosi solo del ferro delle proprie armi e della parola data. Abbiamo anche intravisto il Duca di Reynwald la cui maestria in battaglia procura rispetto nei suoi sudditi.

Nel prossimo capitolo andremo a conoscere meglio proprio il popolo dei Therdentin e lo faremo con un nuovo ed interessante personaggio che, forse, saprà cogliere qualche altro aspetto dei barbari delle montagne dell'est.

NB: la copertina ed eventuali altre immagini presenti nel presente post o in quelli della medesima saga sono state realizzate con il Servizio Canva avvalendosi delle immagini gratuite in esso disponibili ad uso gratuito.

Indice

Se ti fossi perso uno dei precedenti capitoli:



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@vittoriozuccala il tuo bel lavoro merita una cura particolare
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@tipu curate

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Complimenti per il post ottimo lavoro! 💪
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Grazie infinite.
Hai letto anche i precedenti capitoli?
Domani uscirà il prossimo 😜
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Davvero un gran bel racconto, redatto con maestria e con forti tinte, degne del periodo di cui stai parlando, bravo Vittorio...

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Grazie Maf.
Adesso sto introducendo le dinamiche di personaggi.
Prossima settimana ci sarà forse un piccolo rallentamento ma poi accelero di brutto 😄
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