La neutralità della Rete e diritti umani: dov'è il confine?

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La Neutralità della Rete prevede che ogni pacchetto di informazioni, su Internet, debba essere instradato con uguale priorità rispetto agli altri, indipendentemente da:

  • provenienza (invio da parte di un cittadino, società pubblica, azienda privata, associazione, etc.)
  • contenuto (testo, audio, video, file binario o di testo etc.)
  • destinatario (ricezione da parte di un cittadino, società pubblica, azienda privata, associazione, etc.)

Tutto ciò suona molto democratico e rispettoso delle esigenze di privati cittadini e società di qualsiasi natura giuridica. Negli ultimi anni, tuttavia, la progressiva ed esponenziale crescita del traffico inerente l'audio (soprattutto con l'avvento di Spotify) e il video (soprattutto con il crescere di Youtube e il nascere di Netflix e Dazn) rispetto ai contenuti testuali, rischia di mettere in crisi la stessa infrastruttura di Internet come la conosciamo oggi.

Per spiegare meglio il concetto immaginiamo Internet come un intreccio di autostrade all'interno delle quali, invece che automobili e TIR, viaggino i pacchetti di informazioni; per sfruttare l'analogia immaginiamo che nel giro di pochi anni il numero delle auto in circolazione aumenti di 10 volte rispetto all'inizio e quello dei TIR aumenti di oltre 100 volte. La situazione sarebbe senza dubbio di difficile gestione. In un momento di congestione della rete, sia i TIR (video ed audio) sia le auto (fruizione di semplici siti web) subirebbe il medesimo rallentamento.

Ecco che gli oppositori della Neutralità della Rete, spinti dalle lobby delle aziende private americane hanno partorito una grandiosa idea. Ma perché non creare un internet a due o più velocità?

L'idea alla base è semplice. Gli ISP (Internet Service Provider) ovvero le società che forniscono la connessione ad Internet (in Italia possiamo citare Telecom o Fastweb giusto a titolo d'esempio) possono stringere accordi commerciali con alcune aziende creando apposite partnership che si traducono in corsie preferenziali per i servizi di alcuni e penalizzando quelli di altre controparti il cui traffico potrebbe essere rallentato o addirittura bloccato.

Di per se l'idea non è malvagia ma è intrinsecamente altrettanto pericolosa. Fornire servizi commerciali a velocità differenti significa, di fatto, rendere meno democratico Internet e ciò che oggi può essere penalizzato a fronte di accordi commerciali, domani può esserlo a fronte di accordi più o meno forzati tra Stati o tra uno Stato e gli ISP.

Anche a livello commerciale, comunque, la mancanza di Neutralità è un fattore molto pericoloso. Se un utente predilige la fruizione di un servizio audio o video rispetto ad un altro, potrebbe vedere la fruizione di quel servizio insindacabilmente ridotto o rimosso dal proprio ISP dall'oggi al domani senza possibilità di appello con buona pace della propria libertà personale di scelta.

Il governo Obama emendò una normativa in America inerente il principio della Neutralità della Rete. Il 16 dicembre del 2017 questa normativa è stata abrogata quasi in sordina ed oggi, più che mai anche in Italia ed in Europa, si stanno vedendo alcune ripercussioni.

In Italia, la Telecom ne è un chiaro esempio. Nel tentativo di spingere il proprio operatore mobile proclama la non erosione del traffico internet ai propri clienti mobili se fruiscono di contenuti da Tim Vision o Spotify.

In un futuro nemmeno troppo lontano sebbene distopico, come possiamo essere sicuri che se apriremo un sito di ecommerce in concorrenza ad Ebay o a Amazon, questo non venga penalizzato riducendolo inaccessibile ai potenziali compratori solo perché le due società citate hanno la priorità? Come possiamo essere sicuri che se voglio creare una web radio nella quale porto avanti tesi democratiche ma contrarie al pensiero comune, qualcuno possa decidere di rallentare il servizio rendendolo di fatto non raggiungibile? Come possiamo essere sicuri che, con la scusa di accordi commerciali non meglio definiti, le testate giornalistiche o i canali di informazione alternativa non verranno di fatto censurati?

Il problema sta anche nell'aspetto subdolo della questione. Non si "chiuderebbe" il servizio. Lo si renderebbe "solo" lento, mooooolto lento, di fatto sarebbe impossibile fruirne ed a quel punto l'utente sarebbe "guidato" a scegliere contenuti più main stream.

Fantascienza? Direi di no. Sono notizie di questi giorni che in stati con un livello di democrazia minore rispetto l'Italia come l'Iran, la Tunisia, la Russia o la Cina hanno chiuso internet in occasione di sommosse popolari rendendo irraggiungibile il Paese dall'esterno ed impedendo la libera informazione a livello globale.

Ovviamente quando leggerai "Cina" o "Russia" potresti essere tentato di dire... "Si vabbè ma parliamo di Stati dove le libertà democratiche sono già ridotte al minimo. Figurati se in Europa o in America può succedere qualcosa del genere..."

Peccato che è notizia di questi giorni che anche la SPAGNA sta facendo la stessa cosa. I nostri cugini hanno messo nelle mani del Esecutivo e non della Magistratura la possibilità di chiusura di Internet in caso di "gravi situazioni di emergenza". E ciò vuol dire tutto e vuol dire nulla.

Non nascondo di essere davvero preoccupato da tutti questi sviluppi, dal fatto che si stiano espandendo anche in Europa ma soprattutto dal fatto che le persone non ne parlino, che i giornali non gridino ai quattro venti la pericolosità di tutto questo.

Temo per le nostre libertà di espressione, parola, opinione sempre più intorpidite e guidate.

E voi? Avete opinioni in merito alla questione? Conoscevate la delibera del parlamento spagnolo?

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Il tuo post fa riflettere...e di questi tempi la democrazia quella vera, va difesa e tutelata.
Sarò ripetitivo ma i tuoi post li leggo con piacere.
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Ed io sarò ripetitivo e ti ringrazio di cuore.
Si la democrazia é estremamente importante e la Neutralità della Rete ne é un'espressione che va tutelata
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Quello di cui tratti è un argomento difficile e insidioso perché da una parte la libertà va sempre tutelata ma è anche vero il contrario cioè che in nome della libertà si perpetrano danni ad altri di grande rilievo. Per esempio Umberto Eco sosteneva quanto internet avesse aperto le porte agli imbecilli con tutte le conseguenze catastrofiche che avvengono quando qualcuno parla senza sapere bene l'argomento in questione e quindi spesso si lanciano messaggi che attraversano inesorabilmente il turpiloquio devastante senza cognizione di causa. L'intelligenza (parola che amo nella sua originaria accezione latina di lègere intus, cioè la capacità di andare dentro le cose, cioè andare oltre) sarebbe quella di avere sempre un arbitro super partes capace di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, ascoltando contemporaneamente le parti opponenti; un moderno Salomone? Magari! Ma la saggezza oggi è una mera utopia! Grazie per lo spunto di riflessione, ho detto tutto e non ho detto assolutamente niente!
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Si contrario sei stata molto incisiva nella risposta e ti ringrazio.
Io sono però dell'idea che ognuno, anche lo stupido debba potersi trovare nella posizione di esprimere il proprio turpiloquio.
Starà poi all'intelligente decidere chi ascoltare e seguire e chi scartare ma tenendo sempre a mente che chi decide chi é stupido e chi é intelligente siamo noi (ciascuno di noi) e non può essere un governo o una società privata.
In tal caso sarebbero poche persone che deciderebbero per tutti.
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Secondo me a volte è necessario. La democrazia è una forma di governo che offre più opportunità ma non è la migliore,( perché "migliore non esiste"), ciò non significa libertà piena...quella sarebbe anarchia! Per quanto sia possibile sempre esprimere il proprio pensiero a me se prendono provvedimenti contro chi esprime idee filonaziste, filocomuniste, filofasciste, filoestremiste, e filo violente, non dispiace. Il filtro lo trovo necessario per evitare di far veicolare idee violente, accompagnate sempre al turpiloquio, perché ci sono coloro che non hanno strumenti di discernimento (vedi i giovani) e quindi seguono la massa solo per appartenere a qualche realtà! Un governo buono dovrebbe essere come il buon padre di famiglia che protegge i propri figli! Naturalmente sono discorsi pourparler...

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Pericolo, la situazione è potenzialmente pericolosa, questo punto è fuori discussione, finché l'attacco alla libertà di espressione e di circolazione delle notizie avviene in contesti come Cina, Russia e paesi similari, celeberrimi per essere totalitari e altamente lesivi della dignità umana, arrivando a incarcerare persone per i loro semplici pensieri, è un conto, quando si arriva alla Spagna, non troppo diversa da noi, allora sono davvero cazzi amari, ma amari sul serio...

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