Vajont e sospetti per il futuro

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Il 9 ottobre scorso è stato l'anniversario nr 56 del disastro del Vajont. La storia si riassume in breve, la SADE (una sorta di concorrente della nascente enel) costruisce una diga imponente, la più alta d'Italia con un opera ingegneristica davvero considerevole, basti pensare che supera i 250 metri di altezza. Solo che lo fa nel posto sbagliato, molto sbagliato. In effetti nella valle prima esiste tutt'ora una diga gemella ancora in funzione. Perché non replicare il progetto e farlo più ambizioso?

Ma quella del Vajont è stato un errore, quasi tragicomico se si pensa ai nomi. Vajont, in friuliano per dire "va giù" o "viene giù" si dice appunto "va ju". Ma fosse finita qui. Il monte, o meglio parte di esso che è crollato nell'invaso, si chiama Monte Toc. In friulano per dire marcio, si dice "fraid" ma per esacerbare che quello di cui discutiamo non solo è marcio, ma completamente irrecuperabile si dice "fraid patoc". Toc serve anche ad indicare "pezzo" o "parte di qualcosa". Potete ora capire che Vajont = va giù, toc = marcio, pezzo... insomma bastava chiedere a qualcuno di Erto quale fosse il significato dei monti, perché è bene chiedersi come mai determinati luoghi hanno assunto proprio quella composizione di lettere. Altrimenti avrebbero messo dei numeri ai monti e valli e tanti saluti.

Il 9 ottobre alle 22:43 parte del monte viene giù, o per meglio dire si siede sulla forra sottostante del Vajont, che essendo bloccata dalla diga aveva un invaso nemmeno al massimo della sua capienza. Lo spostamento d'acqua crea un fronte tricuspide e solo una porzione minoritaria scavalla la diga e si butta nella forra. E la forra è esattamente come il mirino di un fucile, puntata millimetricamente su Longarone. Dalla frana a cancellare come non fosse mai esistito Longarone ci impiegherà 4 minuti.

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Diga del Vajont CC BY-SA 3.0

2000 morti, oltre 300 solo a Erto. Molti non verranno mai ritrovati. Nemmeno qualche giorno fa sul giornale locale si parlava di effettuare un sondaggio geologico perché nelle mille storie correlate a questo evento si sa per certo che in prossimità della diga ci fosse una galleria. E per certo in quella galleria stavano transitando delle vetture, di sicuro una. La galleria è rimasta coperta dai detriti in questi 50 anni, ma ci sarebbe ora la possibilità di poter effettuare uno scavo mirato per raggiungerla e mandarci un robot.

Purtroppo il seguito alla tragedia si è rivelato perfino peggiore, il fiume di denaro da tutto il mondo ha scatenato varie mire ed invidie, e i sopravvissuti come non fosse abbastanza si sono visti privati di diritti e trattati come cittadini di serie b.

E qui arriviamo al punto, del Vajont, con un numero di morti quasi paragonabile al World Trade Center non se ne parla mai. In alcuni video recentissimi, dello scorso agosto, qualcuno si è intrufolato nei sistemi della diga, perché va detto che questa di fatto ha tenuto perfettamente, e quindi molti dei sistemi di fatto sono ancora li, sebbene non attualizzati. Ebbene per qualche oscuro motivo gli impianti non si possono visitare, nemmeno a pagamento. Ci sono sistemi di allarme ad infrarossi e telecamere sparsi ovunque. Che senso ha tutto questo?

E' chiaro che non si vuole dare troppo eco alla memoria, certo ci sono visite guidate alla diga, nella parte soprastante, ma ho come l'impressione che quello che si fa è il minimo sindacale. Come mai gli impianti sono tenuti chiusi e monitorati? Eppure c'è una manutenzione minimale. Se facciamo i bastardi dentro una risposta viene fuori.

La diga ancora oggi ha un valore assurdo, ma chiaramente per una questione etica non si può utilizzare... per ora. Arriverà un momento in cui la memoria sbiadita, i diretti interessati scomparsi, si permetterà con qualche giravolta all'etica di svuotare l'invaso dai detriti, sebbene siano milioni di tonnellate (ma nel frattempo la tecnologia è ulteriormente migliorata) a riprendere da dove si era interrotto quella sera del 63. Non molto tempo fa qualcuno propose di fare una centrale elettrica più a valle, più piccola... inutile dire che ci fu una levata di scudi indignata dei sopravvissuti e la cosa non si fece. Ma come si può intuire queste sono delle provocazioni con il fine di "sondare il terreno" e tastare l'opinione pubblica.

Per questo penso che ricordare, questa cosa come molte altre tristi vicende, sia un dovere.



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2 comments
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è sempre cosi'...bisognerebbe invece tirarne fuori il positivo che può dare la diga anche come opera ingegneristica fatta anni fa bella a vedersi

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Beh oddio proprio bella no, almeno poi dipende dai gusti. Una sberla altra 250 metri, da sotto deve fare una certa impressione anche perché la gola li è parecchio stretta.

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