Nonna Dora (un racconto by @ kork75)

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Alvaro e la sua famiglia abitavano nella favela, un gigantesco alveare di piccole costruzioni precarie, sudicie, multicolori e dalle facciate scrostate. Alvaro a differenza di sua moglie Leila voleva bene alla favela, luogo di mille contraddizioni, per lui la baraccopoli era comunque pur sempre casa; un luogo dove la miseria è esagerata, ostentata e pittoresca. Un labirinto che di notte si ripopola dei pendolari che lavorano in città: sguatteri di ristoranti, facchini, suonatori ambulanti e spacciatori di droga. Un girone dantesco dove onesti ragazzi che vanno a scuola, operai e impiegati vivono e abitano accanto a ladri e assassini. Le botteghe nella favela non hanno facciate né vetrine e sono stand di una fiera inverosimile e unica. Alvaro amava il mercato della favela secondo lui il migliore della città, a tal punto che diceva di poter sentire il profumo delle bancarelle di cocco a distanza di chilometri. Le strade della favela non sono asfaltate e quando piove si trasformano in torrenti di fango; fogne a cielo aperto, che costringono le donne a camminare ai bordi della strada, con cesti o fagotti sul capo, cercando di non bagnarsi i piedi, mentre i bambini come se nulla fosse giocano felici e fanno navigare le loro barchette di carta in quei rigagnoli sudici. In quella surreale baraccopoli non tutte le abitazioni sono dotate di servizi pubblici al di fuori dell'energia elettrica, utile per far funzionare la televisione che è presente in ogni abitazione, apparecchio indispensabile per seguire tutto il giorno telenovela e partite di calcio. Per Alvaro sposare Leila e diventare un Pelé inseguendo un pallone era il suo sogno da ragazzino. Guidare una macchina tutta sua, lungo la statale che sale al colle, lasciandosi infondo l’oceano era invece la cosa che aveva desiderato di più al mondo. Il giovane Alvaro, terminati gli studi da odontotecnico e dopo disparati e saltuari lavoretti era riuscito a trovare lavoro come assistente dentista; con sacrificio aveva messo da parte i cruzeiro utili a comprare un monolocale, un auto nuova e a sposare l’amata Leila, salutando così con gioia la nascita della loro bambina Fabiola.



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Tempo dopo con l’assunzione della moglie come vignettista al giornale del quartiere i problemi economici erano passati in secondo piano e la coppia aveva pensato seriamente di lasciare la baraccopoli. La loro bambina era educata, brava, gentile e con buoni voti a scuola. Fabiola aiutava la madre ad accudire Dora: l’anziana ed eccentrica bisnonna. A tredici anni Fabiola era minuta e aveva i capelli neri a caschetto, per la sua età era già sicura di sé e capace di cambiare con estrema facilità tono, sguardo e atteggiamento: cresceva in fretta attirando l’attenzione degli amichetti della prima superiore e questo metteva in agitazione suo padre. Quando la crisi coniugale di Álvaro e Lília, causata da un tradimento reciproco si era incontrata con la crisi adolescenziale di Fabiola, solo Dora, era corsa in soccorso della nipote, prodiga di utili consigli e attenzioni. Dora se pur immune al matrimonio e alle convenzioni della vita di coppia aveva sempre creduto ciecamente nell’amore. A discapito della sua veneranda età, l’anziana ottantacinque anni ballava, andava al cinema e ai concerti di bossa nova, detestava quando veniva chiamata nonna. Guidava ancora la sua vecchia utilitaria in maniera al quanto spericolata, con quel rottame scassato andava spesso e volentieri a prendere Fabiola a scuola. In sua compagnia la giovane si sentiva libera di parlare e chiedere qualsiasi cosa senza remore e senza pregiudizi. Dal primo giorno delle superiori Fabiola si era sempre di più allontanata dai suoi genitori, troppo presi nei loro litigi, si era sentita sola e persa nelle sue emozioni giovanili e nel suo conflitto generazionale. L’unica sua ancora di salvezza oltre la nonna era stata Pamela, la sua nuova amica, una tipa simpatica e peperina. Alle superiori la ragazza aveva fatto fin da subito nuove conoscenze, e tra queste c’era Claudio, il suo primo amore. Alvaro aveva detestato da subito quel ragazzino, lo considerava un poco di buono e un perditempo, questo l’aveva portato a scontrarsi inevitabilmente con la figlia. Un giorno aveva proibito a Fabiola di andare a una festa di compleanno insieme a Claudio, dopo che aveva sorpreso i due adolescenti ad amoreggiare dentro un cinema. Alvaro però al cinema non era solo era in compagnia dell’amante e Fabiola l’aveva detto piangendo alla madre, innescando così una furibonda lite tra i suoi genitori tanto da portali sull’orlo della separazione. Solo grazie all’intervento e i buoni consigli della vecchia nonna, che riusciva sempre a mediare alle beghe di famiglia i due erano tornati insieme in amore e armonia.


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Una ventina d’anni dopo in un pomeriggio di metà febbraio lungo la salita panoramica che lo portava alla sua villa, Alvaro accostò di lato, tirò il freno e scese dal suv; diede uno sguardo alla favela e ripensò agli anni in cui viveva lì, si appoggiò al cofano, si stiracchiò e poi in attesa del tramonto, smartphone alla mano, messaggiò di lavoro con il genero Claudio. Poi postò un selfie con sfondo la baia e lo inviò alla moglie Leila. Rientrò nell'abitacolo e alzò il volume dell’autoradio che trasmetteva una vecchia canzone di bossa nova che piaceva tantissimo a sua nonna. L’uomo non sentì subito il telefonino squillare: Il cellulare che vibrava da diversi secondi era caduto dal cruscotto e finito sotto il sedile del passeggero. Alvaro lo recuperò e poi lesse con un sorriso stampato in volto il lungo messaggio scritto per lo più con emoji da Fabiola. La donna l’aveva avvisato che lei e la nipote Dora sarebbero passate alla villa nel pomeriggio. L’uomo rispose con un paio di faccine, un cuoricino e il pollice all’ insù. Quella sera Alvaro era contento più del solito di rincasare, non vedeva l’ora di riabbracciare la figlia e la nipote.

Con questo racconto partecipo a: theneverendingcontestn° 70 S5-P4-I2 – Contest. Il tema e l'ambientazione sono quelli proposti da @disagio.gang, vincitore del contest n° 69 S4-P4-I2: Tema: Il tempo delle mele Ambientazione: Favelas

Saluti @kork75


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