“A me mi piace vivere alla grande” (by @kork75)

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Nella settimana del “Festival della canzone italiana” (dal 04 febbraio al 08 febbraio 2020), navigando in rete tra i vari video dei brani che hanno fatto la storia di questa kermesse, ho riscoperto questa canzone:


A me mi piace vivere alla grande tratta da "Io e me" (1979)
(D.Pace-O.Avogadro-F.Fanigliulo-R.Borghetti)
Guglielmo ha un reggipetto che se lo mette spesso
nel cuore della notte come se fosse adesso
Adesso che Gesu' ha un clan di menestrelli
che parte dai Blue Jeans e arriva a Zeffirelli
e tu mi vieni a dire che adesso vuoi morire per amore.
Ho un nano nel cervello un ictus celebrale
foglie di cocaina voglio sentirmi uguale
uguale a un gatto rosa per essere sporcato
e raccontare a tutti che sono immacolato
e tu mi vieni a dire che adesso vuoi morire per amore e...
A me mi piace vivere alla grande gia'
girare tra le favole in mutande ma
il principe dormiva la strega s'e' arrabbiata
e nei tuoi occhi verdi quella lacrima e' spuntata.
Ed il padre di mia moglie mi aveva sempre detto
portala dove vuoi ma non portarla a letto
a letto dove dormo dove se posso sogno
dove non so capire se ho voglia o se ho bisogno
e tu mi vieni a dire che adesso vuoi morire per amore e...
A me mi piace vivere alla grande gia'
girare tra le favole in mutande ma
il principe dormiva la strega s'e' arrabbiata
e nei tuoi occhi verdi quella lacrima e' spuntata.


Curiosità: “A me mi piace vivere alla grande” era stata la canzone rivelazione del “Ventinovesimo Festival di Sanremo”, correva l’anno 1979. Il testo era stato censurato durante l'esibizione al festival, e il verso “Foglie di cocaina voglio sentirmi uguale” era diventato “Bagni di candeggina voglio sentirmi uguale”.


Immagine CC0 creative commons

Sul palcoscenico del teatro Ariston, con un testo paradossale, astratto, da vero rompicapo, un simpatico menestrello dai lunghi capelli neri e con una sciarpa di tulle attorno al collo, aveva espresso in meno di tre minuti tutta la sua teatralità: un vero show. La sua arte si raccontava soprattutto nel gesto, i suoi strumenti erano le mani, la faccia, i piedi, il corpo, quell’artista era Franco Fanigliulo.
È sufficiente vedere i suoi video per osservare come interpretava le sue canzoni, per rendersi conto che il suo era “un genio” spiccatamente teatrale. Avulso dagli stereotipi e dalla logica di mercato, Fanigliulo (La Spezia, 9 febbraio 1944 – La Spezia, 12 gennaio 1989) è ricordato come un bohémien solitario che si era ritrovato cantautore inaspettatamente, quasi per caso, ma che ha lasciato nella sua breve vita, un segno indelebile nel panorama musicale italiano.



Foto CC0 Wikipedia

"A me piace vivere alla grande" è contenuta nell’album dal titolo “Io e me” (1979).

Elenco tracce
1 L'Artista
2 A Me Mi Piace Vivere Alla Grande
3 Il Guerriero
A4 Marco E Giuditta
A5 Buffone
B1 Con Te
B2 Il Chirurgo
B3 Non Si Sa Mai
B4 La Giovanna

Autoironia e irriverenza sembrano sincere, l'album è facilmente reperibile in rete, vi consiglio di ascoltarlo e riscoprirlo.


Saluti @kork75


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