PicsonBike Day fino a Madrignano e Calice al Carnoviglio - Liguria

Ciao Hivers!

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Come promesso, oggi parlerò del viaggio in bicicletta che ho effettuato qualche giorno fa, destinazione Calice al Carnoviglio. Ho creato un hashtag proprio per questo tipo di viaggi, usando il precedente #picsonbike adoperato per le foto scattate durante le mie pedalate: #picsonbikeday. Pedalo, raggiungo luoghi d'interesse, mi fermo, scatto foto, riparto e mi rifermo, e così via fino a tornare a casa. Eccovi la mia avventura della scorsa settimana.

Ma parliamo del nostro viaggio.

Primi Passi

Sono partito da casa a metà mattina, controllando la pressione delle gomme e lubrificando con le ultime gocce di unguento specifico i meccanismi della mia bici. Verso le 10 - 10.30, via da Marina di Massa, direzione Liguria. Ho imprecato subito dopo qualche chilometro perché il portaborracce ha ceduto e sono stato costretto a mettere la borraccia dentro la sacchetta che mi ero portato in spalla. Ho coperto i primi 35 chilometri tutti d'un fiato: ho raggiunto Sarzana seguendo la Via Aurelia; quindi Arcola, Bottagna e Piana a Battolla. Ho raggiunto i piedi della salita in poco meno di un'ora.

Castello di Madrignano

La salita che dalla piana di Madrignano sale fino al Castello è una salita di media difficoltà, circa 6 chilometri con qualche tratto di costante ascesa a una pendenza del 7-8%. Non tocca mai pendenze eccessive ma il caldo e la lunghezza fanno stancare parecchio. Arrivato sulla vetta, la strada continua verso Calice al Carnoviglio, ma ho deciso di fermarmi nella piccola località e rifocillarmi. Un po' di sali e una crostatina dopo aver visto qualche gruppetto di persone passeggiare verso il parcheggio. Ho seguito la strada stretta e circondata da antiche case a palazzo costruite su una manciata di piani, così da raggiungere la piazzetta principale da cui si accede alla chiesa. Vedendola aperta, ho pensato che le celebrazioni fossero appena terminate. Mentre sorseggiavo la mia bevanda a base di sali ho visto che una strada pedonale a sinistra della chiesa dava accesso a una scalinata in direzione del castello. Il nome della località prende infatti spunto dalla presenza dell'antica fortificazione che purtroppo non ho visitato ma su cui ho fatto qualche ricerca a casa. Il castello risale a molti secoli fa, anche se la sua costruzione è ancora oggetto di discussioni. La voce italiana su Wikipedia cita la prima apparizione del nome, il Castrum Madrognani, datandola 1164, in una concessione ufficiale della fortificazione; già dal 1206, essa passò nelle mani dei forse più famosi signori delle mie zone, i Malaspina. Rimase sotto il loro dominio fino al 1416, poi vi tornò nuovamente dal 1469 per circa tre secoli. Da lì subì molti danneggiamenti, prima dovuti agli scontri di secessione, poi quelli per l'unificazione d'Italia - quando divenne una prigione - e poi durante i bombardamenti alleati. Fino agli anni '80 del secolo scorso non venne toccato, poi ripresero alcuni lavori di recupero spesso interrotti per mancanza di fondi. Attraverso il GPS del mio smartphone ho saputo che si trova a circa 450 metri sopra il livello del mare.

Verso Calice

Finita la pausa, ho ripreso la strada verso Calice; abbastanza stretta, ripida e tortuosa, scende verso il bivio per Usurana e la strada principale che porta verso Calice. Da lì, circa 250 metri di dislivello per raggiungere il borgo. Avendolo visto in lontananza anche in altre stagioni, posso dire che la povertà di boscaglia in autunno e inverno rende forse più accattivante il panorama in cui compare il centro. In sé, Calice al Carnoviglio è un luogo molto affascinante. Proprio per questo ho voluto entrare al suo interno fin dove possibile. Di certo, la prima cosa che risalta all'occhio è il suo Castello, una struttura che a primo impatto assomiglia più a un palazzo signorile.

Calice al Carnoviglio e il suo Castello

Anche per Calice ho aperto la finestra web e mi sono affidato a Wikipedia per qualche veloce ricerca. Calice al Carnoviglio è un comune che supera il migliaio di abitanti, raggruppando molte località sparpagliate intorno al Torrente Usurana. A causa dei continui rimaneggiamenti nel corso dei secoli, il Castello che svetta sul resto dell'abitato ha acquisito le sembianze di un palazzo, nota che posso confermare personalmente. Le parti fortificate adibite alla difesa sono poco appariscenti e moltissime sono state modificate nel corso del tempo. Come tutto il borgo, è stato dapprima proprietà dei Malaspina, poi dei Doria, quindi di nuovo dei Malaspina, per poi adeguarsi a numerosi altri passaggi di proprietà. Addirittura, è stato proprietà del Granducato di Toscana prima di passare definitivamnete alla regione Liguria.

Molte delle case del borgo sono costruite come una volta, con grosse pietre grezze che ho notato essere molto curate.

Proprio sotto al castello di Calice si trova un'area verde dove è posizionato un monumento in memoria del trascorso durante la seconda guerra mondiale. Calice è infatti considerato uno dei centri più importanti della Val di Vara per le lotte partigiane avvenute dal 1943 fino alla fine del conflitto. Lì vicino, una fontana e una breve scalinata in salita a cui mi sono avvicinato. Sulla sua sommità, la Chiesa di Nostra Signora di Loreto, costruita nel 1638 su richiesta dei Doria. Non mi sono addentrato tanto da visitarne l'interno, ma ho invece notato un'effige commemorativa di qualcosa che non avevo mai visto: una medaglia d'oro alla pubblica istruzione. Sul fianco della gradinata che porta alla chiesa, all'ombra di alcune fronde di rami, riposa il mezzobusto di Marianna Brunelli a cui è stata conferita questa onorificienza.

Per ultimo ho scoperto il nome della piazzetta limitrofa, Piazza del Leone. Una scritta che ne recita il nome è stata creata inserendo delle piastrelle colorate di una tinta diversa all'interno di una pavimentazione piastrellata simile a quella in porfido. Il leone è un simbolo fondamentale, tanto che è stato aggiunto come componente insostituibile all'interno dello stemma ufficiale di Calice al carnoviglio.

Ho terminato questa mia gita in Liguria risalendo sulla mia bici e tornando alla volta di casa. Sono sceso di nuovo fino a Novegina e ho deciso di non risalire fino a Madrignano rimanendo in basso ai piedi del colle e percorrendo il suo perimetro. Ho ripreso la strada per Bottagna, Romito e Sarzana, giungendo sulla Via Aurelia e infine a casa.

La Pedalata

Dal punto di vista dell'itinerario: percorso interessante, circa 90 chilometri in totale, accorciabile fino a poco più di 80. La maggior parte pianeggiante o leggermente ondulato, con un paio di salite pedalabili. La prima, la salita verso Castello di Madrignano, misura secondo il mio GPS circa 6 chilometri, con una pendenza media del 6,6% e 400 metri di dislivello. Salita allenante, devo dire; alterna pochi brevi tratti in cui si può rifiatare a una costante ascesa. Mai pendenze impossibili, ma si fa fatica. Spesso al sole, non è delle più adatte nelle ore più calde. Una volta scesi verso Calice, la salita da Novegina a Calice al Carnoviglio, di 4 chilometri circa, con una pendenza media del 5,9% e un dislivello di 230 metri circa. Il primo tratto è molto pedalabile, impenna maggiormente nella seconda metà. Anche in questo caso non ci sono pendenze impossibili, sicuramente meno impegnativa della salita precedente.

Spero di avervi incuriosito stuzzicando la vostra curiosità. L'itinerario è adatto per cicloturisti non troppo allenati ma che siano attrezzati con bici da corsa e che vogliano raggiungere posti non molto affollati. La valle da cui si sale verso Calice rimaneva abbastanza fresca rispetto al resto del percorso, almeno così era quando ci sono passato.

Un saluto a tutti e alla prossima pedalata!