Watchmen: un trionfo clamoroso e meritato agli Emmy per mille motivi Part 2/2

Per fare un breve recap spoiler free, e soprattutto per dare contesto all'Osanna fin qui recitato in favore di Watchmen, è importante sottolineare come la serie sia di fatto un sequel rispetto agli eventi del 2 Novembre 1985 avvenuti a New York, è ambientato ai giorni nostri e sostituisce la paranoia antisovietica con quella razziale.

La guerra fredda è stato un periodo buio per la storia dell'umanità, un periodo che ha saputo ispirare romanzi, fumetti, film, come forse nessun altro periodo storico prima e dopo, generando, di riflesso una paranoia verso la Madre Russia che è entrata sotto pelle ad ogni cittadino americano,ad ogni occidentale.

Lindelof ha evitato di riproporre una guerra "vecchia" come quella fredda, ha saltato, da bravo ostacolista, la bomba paranoide anti-russa e anti atomica trasponendo quelle stesse ansie, quelle stesse angoscie, quello stesso livore, ai giorni nostri.

Questa volta sarebbe stata Tulsa il centro del mondo e la nequizia suprematista il tema attorno a cui organizzare il suo personalissimo Watchmen.

Tristemente ritornato alla ribalta in questo 2020, cruciale per il movimento Black Lives Matter, il cosiddetto massacro di Tulsa apre il Watchmen seriale. Per rispolverare un pò di storia, tale evento vide l'uccisione e il ferimento di centinaia di afroamericani nel 1921 ad opera di suprematisti bianchi a cavallo tra il 31 maggio ed il 1 giugno. Una tragedia dimenticata che Watchmen ha tirato fuori dal cassetto e che è nuovamente tornata all'ordine del giorno anche grazie alla scelta di Donald Trump di aprire la sua campagna elettorale proprio a Tulsa, a 99 anni di distanza da quell'abominio, segno che, quasi un secolo dopo, tanta strada è stata fatta ma tanta ce ne è ancora da fare. Notizia recente è che il cestista più forte e famoso degli ultimi 20 anni, Lebron James, produrrà un documentario proprio sul massacro di Tulsa.

Il primario obiettivo di qualsiasi autore, sia esso uno scrittore, regista, sceneggiatore, pittore, scultore, è, presumibilmente, quello di lasciare il segno, risvegliare le coscienze, far riflettere.

E' innegabile che il Watchmen di HBO abbia avuto il coraggio di affrontare un tema troppo spesso taciuto, mettendo un'opera cardinale, come quella di Alan Moore, al servizio di un messaggio tanto universale quanto cruciale per la contemporaneità.

Lo ha fatto tenendo altissima l'asticella sia della componente action che di quella diegetica.

Il risultato finale è stato imponente.

Lindelof non solo è riuscito a portare sullo schermo un'opera di una complessità assoluta ma ha anche avuto il merito, troppo spesso ignorato, di aver trattato il materiale originale con un garbo ed entusiasmo encomiabili.

Sono rilevanti gli easter eggs sparsi all'interno dei 10 episodi, e minuziose sono le attenzioni riservate a personaggi classici come Ozymandias, Dr. Manhattan, Rorshach, Spettro di Seta, tanto per citarne alcuni. Ad essi ha affiancato anche nuovi personaggi come Angela Abar (il premio Oscar Regina King e vincitrice dell'Emmy 2020 per la sua interpretazione di sister night), Looking Glass e Lady Trieu tanto per citare i più importanti.
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Tutti hanno avuto un ruolo fondamentale nell'economia della storia, ognuno ha raggiunto, ad un certo punto della storia, una sorta di epifania di svolta, e ad ognuno di loro è stato concesso l'approfondimento necessario per elevarli a personaggi scritti e sviluppati divinamente.

Ed è anche Dio, il divino un aspetto ampiamente affrontato in questa serie. Dr. Manhattan è sempre stato una figura ibrida e controversa da questo punto di vista, sia nella graphic novel che nel film e che anche nella serie, soprattutto nella serie ha assunto una posizione tanto indecifrabile quanto affascinante. Il tema di fondo, e qui torna la linearità, l'affinità "spirituale" fra il materiale originale e la serie, è sempre quello dell'annientamento della fede, della religione, della spiritualità in un'umanità che un giorno si è risvegliata con la notizia che un uomo, uno scienziato, era stato vittima di un incidente che lo aveva reso un mostro di laboratorio, un mostro divino, con capacità intellettive e fisiche superumane, capace di teletrasportarsi e di vivere contemporaneamente su più linee temporali.

Qui, Lindelof affronta l'annichilimento finale, quello del Dr Manhattan stesso, stanco di essere qualcuno al di fuori, più che al di sopra, del genere umano. E ancora una volta Lindelof riesce a restituirci un Dr. Manhattan classico e totalmente nuovo allo stesso tempo, quasi come se avesse ereditato le capacità superumane dell'uomo blu.

Ma è l'intera serie ad essere un perfetto bilanciamento tra il rispetto quasi religioso della graphic novel ed il coraggio nell'adattare storie, messaggi e personaggi ai giorni nostri.

Un esempio catodicamente commovente è dato dal sesto episodio, This Extraordinary Being, dove la scritta Watchmen sparisce e lascia spazio a quella Minutemen. Eroi in calzamaglia che nel fumetto hanno avuto tanto spazio e che hanno rappresentato la nascita e l'evoluzione degli eroi nell'universo di Moore.

Lindelof dedica un intero episodio ad essi, riuscendo, con grazia, tatto e sana incoscienza, a non essere mai didascalico, creando una nuova mitologia coerente con se stessa e perfettamente incasellata nella mitologia preesistente.

Un lavoro certosino, minuzioso, da vero artigiano delle parole, della messa in scena e dello sviluppo di trame e personaggi.
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Scottato, forse, dalle infinite polemiche seguite alla messa in onda del finale di Lost, Lindelof ha costruito, stavolta, un finale molto più lineare ed esplicativo, forse troppo.

Ha di certo sciolto tutti i nodi ma ha snaturato leggermente quello che per 9 episodi è stato un prodotto imprevedibile e complicato. E' stato comunque un buon finale, un ottimo finale, che di certo non scalfisce quanto di clamoroso è stato fatto nell'arco di tutta la stagione. Una stagione che dovrebbe essere autoconclusiva visto che, nonostante le richieste incessanti di pubblico e critica, Lindelof ha più volte dichiarato che per lui Watchmen finisce qui, a meno di idee pazzesche e degne di essere trasposte all'interno dell'universo che lui ha contribuito ad espandere. Forse è un bene, forse no. Da un lato rimpiangeremo il non poter ammirare nuove pennellate Lindelofiane, dall'altro è bello poter contare sull'immutabilità di un'opera cosi perfetta e per questo intoccabile.

C'è un passaggio del fumetto, una storia raccontata da Rorshach che, anche se fuori contesto, sarebbe bene ricordare, anche solo per rendere onore allo spessore dell'opera di Moore.

La storia recita cosi:

Un uomo va dal dottore. Gli dice che è depresso, che la vita gli sembra dura e crudele. Gli dice che si sente solo in un mondo minaccioso.
Il dottore dice: «La cura è semplice. Il grande clown Pagliacci è in città. Lo vada a vedere. La dovrebbe tirar su.»
L'uomo scoppia in lacrime. «Ma dottore,» dice, «Pagliacci sono io.»

Lindelof è stato il nostro Pagliacci, un Pagliacci che ci ha tirato su ma soprattutto ci ha fatto riflettere, ci ha reso probabilmente migliori, intrattenendoci e meravigliandoci continuamente. Una versione di Pagliacci sicuramente meno depressa e, anzi, soddisfatta di aver costruito un capolavoro che resterà a lungo un caposaldo della serialità contemperanea e non solo.

Non è un caso se Watchmen abbia dominato la stagione dei premi 2020, conclusasi con il trionfo agli Emmy 2020 (di cui qui trovate un'analisi dettagliata).

La sensazione è quella di essere stati testimoni diretti di un epocale cambiamento, nel modo di approcciare un materiale sacro come quello di Alan Moore, nel modo di "trattare" il genere supereroistico, nel modo di attualizzare perfettamente storie e personaggi apparentemente fuori dal tempo.

Possiamo chiamarlo capolavoro?

Trama: 9,5
Sviluppo Personaggi: 9
Complessità: 10
Originalità: 10
Cast: 9,5
Impatto sulla serialità contemporanea: 10
Comparto tecnico: 9,5
Regia: 9
Intrattenimento: 9
Coinvolgimento emotivo: 9,5
Soundtrack: 9

https://www.serialfiller.org/post/watchmen-lindelof-hbo-rivoluzione-e-innovazione-fa-rima-con-rivisitazione

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