The Politician: Quando Ryan Murphy approdò su Netflix

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300 Milioni di Dollari.
Questa è la cifra che Netflix ha versato a Ryan Murphy per portarlo alla sua corte.
Il poliedrico autore produrrà almeno 3 nuove serie tv per la grande N nei prossimi anni.
Lo farà a suo modo, con la massima libertà e senza paletti.
I mezzi e la potenza di Netflix, unita alla classe e la sensibilità di uno dei creatori più prolifici degli ultimi anni.
Il connubbio promette grandissime cose.
La prima delle serie che Murphy ha ideato per la piattaforma di streaming è The Politician, uscita da pochi giorni e già diventata apprezzatissima.
La serie parla fondamentalmente di politica come si evince dal titolo ma lo fa con la solita classe ed originalità.
La verve dei personaggi aiuta a dipingere l'affresco che Murphy vuole rappresentare, come di consueto poco superficiale e molto profondo.
Anche qui, l'autore di American Crime Story, gratta la superficie delle cose per scavare sempre più a fondo, prima nelle dinamiche della società americana, della politica e dei politici americani, poi soprattutto nell'animo dei personaggi vulnerabili e al tempo stesso potenti che mette in scena.

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Una delle tantissime idee brillanti alla base della serie è l'ambientazione e la contestualizzazione del tutto.
Si parla di politica dicevamo, in particolare di elezioni. Quelle che ad una prima occhiata potrebbero sembrare elezioni presidenziali o quantomeno per cariche prestigiose, si rivelano essere invece elezioni studentesche per la carica di presidente di un college frequentato principalmente da ricchi.
Nulla di più distante, nel prestigio, da elezioni presidenziali o di stampo simile.
Eppure Murphy riesce ad usare quel contesto, vivere quel contesto per parlarci delle stesse cose di cui potremmo parlare affrontando elezioni presidenziali o di mid term, seguendo Donald Trump e il suo staff, i suoi avversari e tutto il circo mediatico che ne consegue.
Scegliere però un liceo come ambientazione consente a Murphy di ridurre la gravitas di questo tipo di vicende e riuscire ad affrontare il tutto con più leggerezza, più colore, più morbidezza.
Riesce a farlo anche grazie ad una serie di giovani attori fenomenali e 2 guest star sensazionali come Jessica Lange e Gwyneth Paltrow.
La vera star è Ben Platt che qui interpreta il protagonista Payton, il politico da cui il titolo. Un ragazzo nato per la politica, cresciuto per diventare presidente degli Stati Uniti d'America, la cui ambizione è seconda solo alla genuina voglia di essere un presidente di tutti e che ascolti e risolva i problemi di tutti. Un ragazzo che vuole cambiare il mondo e che proverà a partire nella sua lunga maratona proprio dalle elezioni studentesche.
Il personaggio di Payton non convince da subito. Ci vuole qualche episodio prima che si possa davvero apprezzare, davvero seguire, davvero amare.
Nei primi episodi appare per lo più come un ragazzo viziato e ricco con un sogno irrealizzabile nella testa.
Ben presto ne scopriremo le vulnerabili passioni per l'essere umano che torna grazie a lui prepotentemente al centro di tutto. E subito la poetica di Murphy ritorna ad essere protagonista, alla stregua di Pose e di praticamente tutte le sue opere. Che si stia parlando di bassifondi, di omossessuali, trans, queer, gente "per bene", ricchi, poveri, poco cambia. L'essere umano è un essere complesso, stratificato, che intimamente ha debolezze e paure comuni a tutti seppur diverse nel modo di viverle, rappresentarle, affrontarle.
E sono quelle debolezze a renderlo umano e unico.
Payton è solo un altro splendido esempio di tutto ciò.
Un uomo che ambisce ad essere l'uomo più potente del mondo ma che ha paura di perdere le persone che ama, che soffre nel vedere un fuoco spegnersi, che arde di desiderio per una persona che forse non potrà mai avere. Machiavellico come pochi eppure cosi desideroso di essere normale e di essere importante per gli altri.
La frase del banner che trovate qui sotto è tratta dalla 1x07 di The Politician.

Spero che basti per lasciarvi ammaliare dall'idea di dare alla serie di Murphy una chance.



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