Accomodatevi in "Sala"

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In the last few days political dialectics have led us towards a whole new controversy and, as always, beyond the boundaries of reality.
For once the protagonists are not Fontana and Gallera, even if we stay in Lombardy, this time in Milan.
The mayor Giuseppe Sala, a serious person but who has slipped on some banana peel in the last few months, has been victim and then executioner of a long-distance diatribe with the governors of some southern regions, in particular the Sardinian one, Solinas.
Solinas, a Sardinian captain of the centre-right, southern Salvinian (this is not an oxymoron but the Italian reality), has shocked everyone by clamoring for a health licence for the Milanese, for the Lombards.
A shot obviously without sense but that somehow managed to really end up on the discussion table thanks to the response of the mayor of Milano Sala.
In a short video Sala tried to distance himself from these tones and these requests, but he slipped on a threat of bad taste when he said:

As a Milanese citizen, I'll remember these words when I have to decide where to go on vacation.
A threatening and frankly misplaced tone that then unleashed the web and the wrath of Solinas and the Sardinians.
Somehow the controversy between Solinas and Sala was calming down when a sort of competition was then unleashed over who was ready or not to welcome the Milanese.
De Luca and Musumeci against, Toti and Santelli in favour.
A fish market, a bar discussion that went as far as the government which, in the words of Minister Boccia, tried to close the issue by declaring the Solinas proposal unconstitutional.
We have returned to being a surreal country. A country that avoids serious confrontation and launches a permanent electoral campaign.
If even more measured and responsible people like Sala fall into this game, it is the end.
With Gallera who doesn't know the meaning of contagion index, Fontana who continues to wave the excellent choices made by the Lombardy region, Formigoni back in vogue, the president of confindustria Bonomi who says that "the government will do more damage than the covid", we don't need other theatres in this horrible spectacle that is Italian populist and sovereignist politics.

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Negli ultimi giorni la dialettica politica ci ha portato verso una polemica tutta nuova e come sempre oltre i confini della realtà.
Per una volta i protagonisti non sono Fontana e Gallera, anche se restiamo in Lombardia, stavolta a Milano.
Il sindaco Giuseppe Sala, persona seria ma che è scivolato su qualche buccia di banana negli ultimi mesi, è stato vittima e poi carnefice di una diatriba a distanza con i governatori di alcune regioni del sud, in particolare quello sardo, Solinas.
Solinas, capitano sardo del centrodestra, meridionale salviniano (non è un ossimoro ma la realtà italica) ha spiazzato tutti chiedendo a gran voce una patente sanitaria per i milanesi, per i lombardi.
Una sparata ovviamente senza senso ma che è in qualche modo riuscita a finire davvero sul tavolo della discussione grazie alla risposta del sindaco di Milano Sala.
In un breve video Sala ha provato a prendere le distanze da questi toni e queste richieste, scivolando però su una minaccia di cattivo gusto quando ha detto:

Da cittadino milanese mi ricorderò di queste parole quando dovrò decidere dove andare in vacanza
Un tono minaccioso e francamente fuori luogo che ha poi scatenato il web e le ire di Solinas e dei sardi.
In qualche modo la polemica fra Solinas e Sala si stava placando quando poi si è scatenata una sorta di gara a chi fosse pronto o meno ad accogliere i milanesi.
De Luca e Musumeci contro, Toti e Santelli a favore.
Un mercato del pesce, una discussione da bar che è arrivata fino al governo che, con le parole del ministro Boccia ha provato a chiudere la questione decretando come incostituzionale la proposta Solinas.
Siamo ritornati ad essere un paese surreale. Un paese che evita il confronto serio e si lancia in campagna elettorale permanente.
Se anche persone più misurate e responsabili come Sala cadono in questo gioco è la fine.
Con Gallera che non conosce il significato di indice di contagio, Fontana che continua a sventolare le ottime scelte fatte da regione Lombardia, Formigoni tornato in auge, il presidente di confindustria Bonomi che dice che "il governo farà più danni del covid", non ci servono altri teatranti in questo orribile spettacolo che è la politica populista e sovranista italiana.

Life isn't a train. It's a shit tornado full of gold..png



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3 comments
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Una politica fatta di provocatori più che di persone serie...

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Purtroppo si.
E purtroppo è un trend internazionale.
A me preoccupano tantissimo le parole di Bonomi.
Irresponsabili e incendiarie.

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Se le poteva tenere per sé, anche perché la critica fine a se stessa non serve a niente. Spiega, argomenta la tua affermazione. Io non ho molta fiducia negli interventi economici fatti fino a questo momento, sono stati fortemente discriminanti per ampie fasce di popolazione, hanno violato anche la costituzione (mi riferisco in particolare ai famosi 600 euro per gli autonomi, non lo sostengo solo io, lo sostengono in maniera molto più esaustiva commentatori molto stimati, gente che scrive testi universitari, oppure gli interventi a sostegno del turismo). Staremo a vedere.

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