Ingegnere stradale. Cap. 14

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Eccovi, una nuova ed entusiasmante puntata della serie dedicata alla nascita dell' ingegnere stradale, una storia narra una famiglia normale, con dei sogni, delle ambizioni, dei problemi e di un ragazzo che voleva fare il parrucchiere

Capitolo 14.

E gli altri tredici capitoli...

Muti.

Ma adesso...

Sigla.

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Ricordava che quando era piccola le dava molto fastidio anche il solo odore del vino, soprattutto quando, ogni tanto, la mattina presto, nei giorni d'estate, quando la scuola era chiusa, la mamma la mandava a comprare il latte per la colazione e lei si trovava vicino al bancone della latteria con i vecchi che già trincavani il vino bianco spruzzato.

  • povere le loro mogli, che puzza.

Ovvimante a quei tempi, essendo bambina, non sapeva tutte le conseguenze che portava l'abuso di alcool, ma già aveva schifo degli odori.

Suo marito era diventato quasi uno di quei vecchi che vedeva la mattina al bancone della latteria.

Anzi, senza il ' quasi ', perché non poteva sapere se appena uscito da casa la mattina, si fiondava al lavoro oppure faceva tappa al bar.

Visto che il pomeriggio tardi, quando rientrava, era già bello che ubriaco, chissà da quando era partito a bere quel disgraziato.

Un'altra cosa che non sopportava erano i viaggi in macchina, soprattutto la sera e soprattutto dopo le varie cene di famiglia, dove lui ci dava dentro come un matto e poi tornava a casa al limite del coma etilico, ma siccome era il capo famiglia, doveva guidare lui, con tanto di bestemmie, rischi di incidenti e liti con chiunque avesse la sfortuna di farsi tagliare la strada da lui.

Poi senza contare che a quelle cene, quindi anche in quei viaggi in macchina c'era il loro piccolo figlioletto che doveva assistere a quelle scene patetiche e soprattutto rischiare anche la vita per colpa del vizio di merda che aveva il padre.
Per fortuna non succedette mai niente di grave in quei viaggi, a parte qualche piccolo spavento e qualche grande litigata poi, niente di particolarmente rilevante.

E per fortuna, altrimenti lei non se lo sarebbe mai perdonato.

Certo perché al volante c'era lui, attaccato al collo della bottiglia c'era lui, ma lei si sarebbe comunque sentita in colpa per non aver impedito che un ubriaco con in macchina suo figlio si mettesse alla guida.

Continua...



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