210 giorni lontano da casa

avatar

Buongiorno amici,
ieri ho compiuto i miei primi 210 giorni lontano da casa, 7 mesi tondi tondi.

Non credevo sarei arrivato a un lasso temporale simile, avevo in programma di tornare a casa a Maggio o a Giugno ma ho visto svanire queste possibilità.

Mi era capitato solo altre due volte di stare lontano da casa:

  • un viaggio a Cracovia della durata di 8 giorni, un'esperienza bellissima di cui magari parlerò in un altro post;
  • un lavoro stagionale estivo durato diversi mesi, durante i quali ho avuto la possibilità di tornare a casa varie volte, quindi potrei anche non considerarlo.


Mi sembra che questi sette mesi siano volati, eppure sono stati veramente intensi. I giorni da dedicare al completo riposo, al turismo, agli sfizi, sono stati veramente pochi; allo stesso tempo non ho avuto alcuna difficoltà ad ambientarmi e ad avviare la mia nuova vita qua.

Come in ogni nuovo progetto, alla base del quale dev'esserci un'accurata pianificazione, il periodo iniziale è quello che chiede gli sforzi maggiori. Passato il primo periodo, possono verificarsi tre scenari:

  • tutto è andato come da programma, ma non ti accontenti quindi decidi di non abbassare il ritmo;
  • tutto è andato come da programma, sei contento e decidi di abbassare il ritmo per goderti maggiormente i frutti del tuo lavoro;
  • qualcosa è andato storto, per cui sei obbligato a mantenere lo stesso ritmo fino a nuova valutazione della tua situazione.

Penso che fino a Settembre opterò per il primo scenario, fino a una nuova valutazione.



Stare lontano da casa significa farsi carico di tutte le responsabilità da individuo e da cittadino, nel tentativo di diventare finalmente indipendente.

Devi trovare una casa, devi evitare di prenderla in quel posto per via di un contratto malevolo, devi pagare l'affitto e le bollette.

Devi pensare ad avere sempre in frigo tutto ciò di cui potresti avere bisogno, devi fare la lavatrice, devi tenere la casa pulita e in ordine, perché una scrivania disordinata è sintomo di idee confuse.

Devi pagare l'assicurazione dell'auto, curarti della sua manutenzione e preservarla, trattandola come fosse una figlia, perché l'auto è il primo grosso investimento nella vita di qualunque uomo in cerca di indipendenza.

Devi cercare un nuovo medico a cui affidarti, un fattore non da poco, soprattutto se hai patologie importanti.

Devi andare in Comune per cambiare la residenza e ottenere la tua scheda elettorale.

Da dipendente, non devi occuparti di nessuna di queste cose, ci pensano mamma e papà, poi, da un giorno all'altro, ecco che ti ritrovi con l'agenda piena di commissioni da compiere entro tale data.



Questa non è una lamentela, bensì una constatazione.
Sentirsi l'unico responsabile del proprio destino è qualcosa di bellissimo e appagante.

Il tempo dei piagnistei è finito: se qualcosa va bene, puoi festeggiare; se qualcosa va male, è solo colpa tua e devi continuare a lavorare su te stesso.

Non tornerei indietro per nulla al mondo, nemmeno in cambio della possibilità di vivere di rendita. Questo è un obbiettivo da perseguire, non da acquisire alla nascita.



A volte penso a chi è schiavo di tradizione e sentimentalismo e brucia i suoi anni migliori a vivere una vita che non è la sua ma è solo quella che ha ereditato.

Avere la pappa pronta è bello ma la pappa deve piacerti, sennò rischi di vivere con la sensazione perenne di disgusto.

Quando inizi a pensare di cambiare aria, ecco che quello è il primo, inconfondibile segnale di una situazione che non ti sta più a genio. Temporeggiare, nella speranza che la situazione si curi da sola, può rivelarsi un errore gravissimo.

Se vuoi fare una cosa, falla, previa pianificazione ma falla, senza pensare a quel che lasci ma focalizzandoti su ciò che vuoi trovare/ottenere.

Nascondersi dietro una scusa è una menzogna verso noi stessi. Potremmo riuscire a ingannare il nostro interlocutore ma non riusciremo mai a ingannare noi stessi.



0
0
0.000
14 comments
avatar

Nascondersi dietro una scusa è una menzogna verso noi stessi. Potremmo riuscire a ingannare il nostro interlocutore ma non riusciremo mai a ingannare noi stessi.

Quoto in pieno quello che hai scritto @poliwalt10

L'indipendenza o semplicemente la voglia di indipendenza è un attitudine che mostra maturità e determinazione.
E poi come hai ben detto tu, mai nascondersi dietro a una scusa
!BEER

0
0
0.000
avatar

Penso che il primo passo sia quello di rendersi indipendenti anche stando in casa dei tuoi. E' un processo che comincia gradualmente. Io feci così. Certo il bucato lo faceva mia madre, ma io facevo la spesa di famiglia. Alle mie spese badavo io e contribuivo ai costi di casa: affitto, fatture delle utenze, spese comprare il nuovo frigorifero o la nuova tv e così via. Per mangiare dovevo comunque arrangiarmi perché fin da quando ero adolescente mia madre e mio padre erano al lavoro all'ora di pranzo e quindi ci pensavo io per me e le mie sorelle, nella gran parte dei casi. Da più grande anch'io mi trovavo comunque spesso a mangiar fuori per gli impegni prima universitari e poi di lavoro.

Certo avrei forse potuto andar a vivere da solo al 100% ma ho sempre visto la cosa sotto un aspetto utilitaristico per tutti, nel senso che spendere il doppio per alcuni costi, come ad esempio affitto di casa e utenze, non sarebbe stato utile né a me né ai miei. Se rimanevo e contribuivo sia con i costi che con gli impegni era più utile a tutti.

Ed al momento di andarmene ero ben preparato ad affrontare i problemi. L'indipendenza è una cosa che ti nasce dentro e devi solo aver voglia di tirarla fuori. Qualche volta una spinta dall'esterno può sicuramente esser utile.

0
0
0.000
avatar

Penso che il primo passo sia quello di rendersi indipendenti anche stando in casa dei tuoi.

Assolutamente si. Per rendere chiara l'idea, tendo a estremizzare, ovviamente ci sono tante vie di mezzo.
Del resto, iniziare da giovani a rendersi utili non solo fa bene all'economia familiare ma soprattutto ha il fine di prepararti per il momento in cui dovrai essere indipendente.

Io parlo delle situazioni in cui non si sta bene nella situazione attuale ma non si trova il coraggio di cambiare, usando le scuse più banali (sempre fondate su tradizione e sentimentalismo) per giustificare la propria mancanza di coraggio e spirito di iniziativa.

Ed al momento di andarmene ero ben preparato ad affrontare i problemi.

Questa è la naturale conseguenza di una sana pianificazione e formazione.

L'indipendenza è una cosa che ti nasce dentro e devi solo aver voglia di tirarla fuori. Qualche volta una spinta dall'esterno può sicuramente esser utile.

Concordo. Preferisco i casi in cui si riesce a tirarla fuori senza incentivi dall'esterno perché spesso questi incentivi sono di carattere negativo.

0
0
0.000
avatar

Io parlo delle situazioni in cui non si sta bene nella situazione attuale ma non si trova il coraggio di cambiare, usando le scuse più banali (sempre fondate su tradizione e sentimentalismo) per giustificare la propria mancanza di coraggio e spirito di iniziativa.

Hai tantissima ragione.

0
0
0.000
avatar
(Edited)

Ti capisco benissimo, sono vent'anni che vivo lontano da casa e ti posso assicurare che è molto dura. Vedere persone che passano una vita intera nella condizione di non staccarsi dal nucleo familiare mi fa venire la claustrofobia. Molti passano da casa dei genitori alla convivenza sempre nei pressi dei propri genitori. Io la vedo come una sconfitta, una debolezza. Un continuo appoggiarsi a qualcuno...mai diventare indipendenti! E purtroppo ti rendi conto che i tuoi anni non corrisponderanno mai agli stessi anni di chi vive in questa situazione protetta! Però, sinceramente, ma quanta vita si sono persi? Sii fiero di questa scelta! Se un giorno tu volessi tornare nella tua terra natia lo farai con un carico di esperienza unica!
!BEER

0
0
0.000
avatar

Grazie del commento, hai centrato in pieno ciò che volevo esprimere! 😁

Ti ritrovi a vivere una vita non tua, per mancanza di spirito d'iniziativa e/o coraggio, che vengono camuffati dalle più elementari delle scuse, come parenti anziani, aziende di famiglia che non possono essere abbandonate e chi più ne ha più ne metta.

0
0
0.000
avatar

Quando si è giovani bisogna sperimentare, a me solo il pensiero di restare ferma in un posto mi faceva venire l'allergia, non cambierei una virgola di quanto fatto, anzi sono ancora curiosa di sperimentare altre vite!
Ti giuro quando conosco gente così mi rotolano le scatole, ti rendi conto che rispetto al tuo vissuto il loro è inesistente e quindi sono nulli anche i racconti di vita! La NOIA!
Naturalmente senza giudicare chi ha fatto scelte diverse,sono cose che uno deve sentirsele, ma avverto tanto la differenza, solo questo!

0
0
0.000
avatar

Quando si è giovani bisogna sperimentare

Esatto. Io dico sempre che se non fai certe cose prima dei trent'anni, rischi di non riuscire più a farle, per tantissimi motivi.

non cambierei una virgola di quanto fatto

Idem, come ho detto anche nel post.

Naturalmente senza giudicare chi ha fatto scelte diverse,sono cose che uno deve sentirsele, ma avverto tanto la differenza, solo questo!

Assolutamente. Io, purtroppo, non ho grandi capacità diplomatiche per cui i miei post risultano spesso diretti e poco aperti verso il confronto ma non ho alcun interesse a criticare le scelte altrui.

0
0
0.000
avatar

Mai stato lontano da casa per più di 3 settimane... almeno fino ad ora.

0
0
0.000
avatar

Sono scelte! Evidentemente sei sempre stato bene così! 😁

0
0
0.000