Che bell'anniversario di merda...

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Il tutto inizia progressivamente a farsi un po' nebuloso, nel senso che c'erano alcuni particolari che non mi tornavano, ma si sa, le donne sono molto più avanti di noi, per cui c'era da preoccuparsi ma fino a un certo punto, andando sui fatti salienti, prima di arrivare al nocciolo vero e proprio di tutta questa questione, i miei allenamenti e le conseguenti partite stavano anche loro diventando un problema, perché ero un dannato, correvo come un matto per tutto il campo, per ritrovarmi in una situazione strana, soprattutto dopo gli allenamenti...

Era come se avessi il piede destro fratturato in due punti, al punto tale che nella fase acuta dovevo stare in negozio con la ciabatta al posto della scarpa fino alla pausa pranzo, poi tutto ritornava più o meno normale, fino all'allenamento successivo, fortunatamente ci allenavamo solamente 2 volte alla settimana, la partita non aveva strascichi, mano a mano che le sedute si susseguivano non c'erano miglioramenti, anzi, sembrava quasi che peggiorasse sempre più, questo tarlo si stava inserendo nella mia mente, al punto tale che quasi quasi stavo meditando un prematuro ritiro...

Una partita di campionato si svolse il sabato pomeriggio, sputai l'anima in campo, come sempre, ma quel giorno in modo particolare, perché affrontammo la capolista, andammo in vantaggio in modo rocambolesco a metà del 2° tempo e feci, insieme a un mio compagno, una vera e propria a centrocampo, il mio regno incontrato da sempre, almeno a quei livelli di gioco, per cui tenemmo quel risultato fino alla fine, in un campo che definire pesante era riduttivo, essendo ridotto alla fine a una vera e propria risaia...

Andai sotto la doccia di filata, in meno di dieci minuti ero già in macchina, lei al mio fianco, la mano sull'uccello non senza avermi detto che la sera avremmo festeggiato adeguatamente la vittoria...

Ero felice, al settimo cielo, se non fosse per quel dolore di merda che avevo la mattina dopo gli allenamenti, detti la colpa al fatto che calciavo una miriade di palloni, magari colpendoli a volte con la parte finale del piede, ma il mio pensiero andava al negozio, che dovevo aprire al più presto, infatti quando arrivai c'erano già delle persone che mi stavano aspettando...

Un pomeriggio molto impegnativo, a livello lavorativo, per cui arrivai a sera che andai a prendere la mia amata per festeggiare la spumeggiante giornata con una bella pizza, dopo cena andammo da qualche parte, non ricordo bene dove, ma rammento perfettamente, passo dopo passo, quello che successe quando mi invitò a salire in casa sua, per dimenticarlo dovrebbe saltarmi il cervello e perdere la memoria...

Continua...