È sorprendente

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È sorprendente come possiamo spogliarci senza toglierci i vestiti.

Bastano pochi minuti che si fermano, aspettando che prendiamo il volo quella dualità esistenziale che dorme tra i ricordi e le emozioni, dando senso all'incertezza..

Un'eco tra il rumore del silenzio che sembra scarabocchiare immagini che ci nutrono, che creano frasi e corrono al ritmo sinuoso delle espressioni.

Un lampo di luce che interagisce con la memoria e spreme il desiderio furtivo di un universo lontano che è l'essenza intangibile dei momenti che non arrivano.

È sorprendente come siamo un insieme di personalità diverse che convergono tra la realtà palpabile della corporeità.

Mentre sgraniamo, come una spiga di grano, ogni spazio di tempo e di azione per farne uno specchio non riflettente del pensiero.

È la magia dell'istante che esplode spargendo le sue mani e prendendo con ansia la passione che bolle tra i nostri fluidi, dando energia al più recondito dei sogni.

Siamo così volatili che sembriamo effimeri, così eterei che toccarci è impossibile, innumerevoli cellule che fabbricano la nostra presenza ma nascondono la vera immagine di un alchimista che costruisce con risate e lacrime il destino.

È così facile spogliarsi senza il pudore di mostrare le nostre intimità, che un semplice soffio di brezza rubato alla notte stellata, è una compagnia perfetta per la solitudine.

È un motivo tra gli innumerevoli altri che sensibilizzano il desiderio di fuggire dai muri di cemento e asfalto che soffocano, rimproverano e creano nebbie che ci pongono limiti.

È incredibile come desideriamo avere la libertà di essere tutto e niente.

Di stringere le distanze come un pezzo di carta, di essere clandestini in un tempo congelato che ci permette di esplorare i misteri che compongono le nostre illusioni.

Come possiamo svegliarci senza sentire che le lenzuola sono solo un pezzo di verità e che le nostre scappatelle hanno fatto parte della finzione di un breve spazio che scorreva senza saperlo?

È sorprendente come navighiamo senza barca né vela, attraverso i mari sconosciuti che circondano il nostro pianeta immateriale, che non conosce porti freddi, né mattine solitarie, perché nascono dal trambusto che formano i nostri sentimenti.

Possiamo essere isole e comete, stelle che vagano senza meta tra le galassie più lontane del cosmo, semplici esseri di fango sulla riva della spiaggia che si disfa mentre la luna muove le onde con le maree.

Possiamo inventare una casa, un letto, una passione che scuote le nostre anime e anche un angolo con un camino per ripararci dai capricci della natura.

È sorprendente che siamo lontani e vicini, che ci nutriamo del dolore essendo una droga così amara e deperibile, che gli enigmi ci fanno sognare e le preghiere ci avvicinano a Dio anche se non sono sincere.

È così assurdo dover accettare che solo un po' di felicità sia sufficiente per una vita, quando l'amore nasce e muore come il coniglio di un mago nel cappello.

È sorprendente come possiamo spogliarci senza mostrare la nostra pelle invecchiata, come sia incongruente per noi essere in carne e ossa quando voliamo tra le mani dell'ispirazione che ci rivela il lato nascosto che non vogliamo mostrare al mondo.



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