Pseudobiblia: Accounts of short stories by Enula Metrangolo [IT-EN]

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Pseudobiblia
Accounts of short stories
by Enula Metrangolo
[IT-EN]

Image by yogesh more from Pixabay

Questa è una pseudo recensione di un libro o, se preferite, una vera recensione di uno pseudolibro oppure, forse, meglio ancora, una pseudorecensione di uno pseudolibro.

L'ho appena finito: è geniale!!!
Di cosa parlo?
Parlo di "Acconti di racconti", una raccolta di inizi di racconti non terminati, ultimo libro dato alle stampe da Enula Metrangolo, la scrittrice lombarda più premiata nel nuovo millennio, ebbene: è un vero gioiello della letteratura moderna.
Il giudizio non può essere più netto: si tratta addirittura di un nuovo filone della letteratura, mai tentato prima da nessun autore.
Nel libro, in sole 230 pagine, ci sono 230 inizi, o "acconti" come li definisce la Metrangolo, di racconti.
Il lettore, ogni lettore, può continuare, con la propria fantasia o immaginazione e terminare il racconto come meglio crede.
Non solo, il libro può essere letto e riletto infinite volte alla ricerca di infiniti finali per ogni racconto appena abbozzato dall'autrice.
Questi acconti infatti sono solo dei brevi accenni, solitamente presentano solo dei personaggi o delle situazioni, spesso terminano con una frase troncata a metà, lasciando così al lettore un grande margine per poter spaziare oltre il testo di Enula.
Come è facile intuire in rete sono già apparsi numerosi forum di appassionati lettori della Metrangolo che fanno a gara nel terminare i suoi racconti, in alcuni casi le cose sono trascese: durante diversi incontri-letture vari "finalisti" (nel senso di estensori di finali dei racconti della Metrangolo) sono venuti alle mani.
A Gorizia una rissa è terminata con l'arrivo della polizia, venti fermi, otto feriti, uno dei quali ha perso un occhio e in parte anche la passione per la sua scrittrice preferita.
Lasciando perdere questi eccessi non si può negare che il fermento nato attorno alla grande idea della Metrangolo stia polarizzando il pubblico, diviso tra detrattori e ammiratori, spesso entrambi più per partito preso che per motivata convinzione.
Per invogliarvi a leggere questa raccolta di inizi di racconti ve ne propongo un paio a caso, non per forza i migliori, ma due esempi che valgono più di mille parole.

Pagina 128: L'ufficio postale.

Anna si interruppe di colpo, nel bel mezzo del discorso: c'era puzza di bruciato!
Corse, imprecando, verso la cucina, dove una sogliola stava passando dal cotto al carbonizzato riempiendo di una nebbiolina densa e fitta tutta la stanza.
Sempre imprecando Anna spense il gas e gettò la pentola, compresa la sogliola, nel lavandino facendoci scorrere sopra l'acqua in un tripudio di sfrigolii e di fumo.
Non si era ancora del tutto ripresa dall'incidente culinario quando

Pagina 226: Opinione divisa.

Sono nato nel 1492, un anno importante, fondamentale, esiziale, ma questo io allora non lo sapevo, non lo seppi nemmeno in età adulta, non lo seppi mai, quanto fosse importante, fino al giorno della mia morte.
Fossi nato l'anno precedente o l'anno successivo, per me, non sarebbe cambiato nulla, nemmeno una virgola di tutta la mia vita, certamente però sarebbe cambiato il quando della mia morte, il dove della mia morte, il perchè della mia morte e questo è fondamentale: la morte a volte illumina di un senso tutta la vita di un uomo.
Ma torniamo al giorno della mia nascita, il grido, tanto a lungo represso, si libera dal mio petto: è venerdì 12 ottobre 1492 e io comincio a piangere e strillare.
Mia madre invece, nello stesso istante

Correte a comprarlo, "Acconti di racconti" è questo e molto altro ancora!!!

This is a pseudo-review of a book or, if you prefer, a real review of a pseudo-book or, perhaps better still, a pseudo-review of a pseudo-book.

I just finished it: it's brilliant !!!
What am I talking about?
I'm talking about "Acconti di racconti", a collection of unfinished short stories, the latest book published by Enula Metrangolo, the most awarded Lombard writer of the new millennium, well: it is a true jewel of modern literature.
The judgment cannot be clearer: it is even a new line of literature, never attempted before by any author.
In the book, in only 230 pages, there are 230 beginnings, or "advances" as the Metrangolo defines them, of short stories.
The reader, each reader, can continue, with his or her own fantasy or imagination, and finish the story as he sees fit.
Not only that, the book can be read and reread countless times in search of infinite endings for each story just sketched by the author.
In fact, these advances are only brief hints, usually they only present characters or situations, often ending with a sentence cut off in half, thus leaving the reader a large margin to be able to space beyond the text of Enula.
As it is easy to guess on the net numerous forums of passionate readers of the Metrangolo have already appeared competing in finishing his stories, in some cases things are transcended: during various meetings-readings various "finalists" (in the sense of finalists of the Metrangolo tales) came to blows.
A brawl in Gorizia ended with the arrival of the police, twenty stopped, eight injured, one of whom lost an eye and partly also the passion for his favorite writer.
Leaving aside these excesses, it cannot be denied that the ferment born around the great idea of ​​the Metrangolo is polarizing the public, divided between detractors and admirers, often both more out of bias than out of motivated conviction.
To entice you to read this collection of short stories, I propose a couple at random, not necessarily the best, but two examples that are worth a thousand words.

Page 128: The Post Office.

Anna stopped suddenly, in the middle of the speech: there was a smell of burning!
He ran, cursing, towards the kitchen, where a sole was passing from cooked to charred, filling the whole room with a thick, dense mist.
Still cursing, Anna turned off the gas and threw the pot, including the sole, into the sink, making the water flow over it in a riot of sizzles and smoke.
She had not yet fully recovered from the culinary incident when

Page 226: Divided Opinion.

I was born in 1492, an important, fundamental, fatal year, but I did not know this then, I did not even know it in adulthood, I never knew how important it was, until the day of my death.
Had I been born the previous year or the following year, for me, nothing would have changed, not even a comma of my whole life, but certainly the when of my death, the where of my death, the why of my death would have changed and this is fundamental: death sometimes illuminates the whole life of a man with a meaning.
But let's go back to the day of my birth, the cry, repressed for so long, is released from my chest: it is Friday 12 October 1492 and I begin to cry and scream.
My mother, on the other hand, at the same time

Run to buy it, "Accounts of short stories" is this and much more !!!



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