Una sera Luca scende a buttare la spazzatura, ma quando cerca di rientrare nella sua casa, al 20° piano di un palazzone di periferia, scopre che nel suo appartamento ci abita un'altra persona e che la sua vita, come era fino a qualche momento prima, non esiste più. Cominciano da questo momento per Luca nuove ed inaspettate avventure che si mischiano ai ricordi della sua vecchia vita.

Suoni

Sono sceso in centro, anzi nel centrissimo della città, anche se non ricordo il nome della strada dove mi trovo, so che sono a pochi passi dalla Cattedrale e dalla piazza principale. Rimando di qualche tempo la partenza per l'ospizio dove si trova Jerry e mi dirigo verso la piazza, un posto che conosco molto bene, ma dove in realtà sono passato ben poche volte.
Il profilo gotico e il candore a tratti rosato della Cattedrale non si scordano facilmente e sopra c'è il simbolo stesso della città, anche se non è così facilmente visibile dal basso. Siamo a metà della mattina ma la piazza è stracolma di gente e persone vanno e vengono da ogni parte, con quell'aria sempre indaffarata e triste che è uno stereotipo di questa città ma che ne è anche un segno reale di vicinanza tra chi la frequenta.
L'uomo è un animale altamente sociale e, senza volerlo, tende ad adattarsi al profumo che sente in giro. Qui c'è profumo di fretta, di andare da qualche parte, di movimento, di tristezza, di noia.
Chi viene da fuori per un po' resiste, poi si mette a correre come tutti gli altri, in silenzio, al massimo bofonchiando sottovoce contro chi corre nella direzione opposta o lo ostacola. Io non ho nessun posto dove correre, sono più che convinto che all'ospizio Jerry non lo troverò, ci voglio andare perché non so che altro fare, ma se ci vado tra un'ora o tra due non mi può cambiare nulla, solo che mi posso cullare in questa falsa speranza per un po' di tempo in più.
Vado fino al centro esatto della piazza e mi guardo intorno, facendo una panoramica a trecentosessanta gradi.
Fino a dove riesco a vedere c'è gente indaffarata, anche alcuni ragazzi e ragazze che devono aver bigiato la scuola, stanno seduti sulla scalinata della Cattedrale e sono molto indaffarati a non fare nulla, a cazzeggiare. Non possono non essere compresi nel loro ruolo di bigiatori di scuola, altrimenti perché tagliare? Qui fa anche abbastanza freddo, se non ci si impegna nella bigiata, tanto valeva restare in classe a dormire al caldo.
In molti punti ci sono quelli che ti vogliono fare la foto coi piccioni, alcuni baracchini che vendono improbabili cibi e bevande. Sono fermi, ma hanno tutti un gran da fare. Il resto dell'umanità che popola la piazza sta decisamente e velocemente andando da qualche parte. Guardandomi intorno credo di essere l'unico in mezzo a centinaia, forse migliaia di persone a non avere nulla da fare, nessun posto dove correre, nulla da vendere o da comprare, sono un punto fermo in questo schizzare di elettroni impazziti.
Questo traffico di gente, questo correre, mi infastidisce; cercando uno spazio tranquillo decido di entrare nella Cattedrale.
Non sono religioso, non lo sono mai stato, devo ammettere però che non credo possibile, cioè non credevo possibile, nemmeno tutto quello che mi sta capitando ora.
Certo, non ha nulla a che fare con la religione, ma è altrettanto inspiegabile e io non ho mai avuto la tendenza a credere alle cose irrazionali, inspiegabili, metafisiche e assurde.

...continua

One evening Luca goes down to take out the garbage, but when he tries to return to his house, on the 20th floor of a suburban building, he discovers that another person lives in his apartment and that his life, as it was until some moment before, it no longer exists. From this moment on, new and unexpected adventures begin for Luca, which mix with the memories of his old life.

Sounds

I went down to the center, indeed in the very center of the city, even if I do not remember the name of the street where I am, I know that I am a few steps from the Cathedral and the main square.
I postpone for some time the departure for the hospice where Jerry is and I head towards the square, a place that I know very well, but where in reality I have passed very few times.
The Gothic profile and the sometimes pinkish whiteness of the Cathedral are not easily forgotten and above it is the very symbol of the city, even if it is not so easily visible from below.
We are in the middle of the morning but the square is full of people and people come and go from all over, with that always busy and sad air that is a stereotype of this city but which is also a real sign of closeness between those who frequent it.
Man is a highly social animal and, unwittingly, he tends to adapt to the scent he smells around.
Here there is a scent of haste, of going somewhere, of movement, of sadness, of boredom.
Those who come from outside resist for a while, then start running like everyone else, in silence, at most muttering under their breath against those running in the opposite direction or hindering them.
I have nowhere to run, I am more than convinced that I will not find him at the Jerry Hospice, I want to go there because I do not know what else to do, but if I go there in an hour or two, nothing can change me, only that I can lull myself into this false hope for a little more time.
I go to the exact center of the square and look around, making a three hundred and sixty-degree pan.
As far as I can see there are busy people, even some boys and girls who must have missed the school, are sitting on the steps of the Cathedral and are very busy doing nothing, fooling around.
They cannot fail to be included in their role as school trumpeters, otherwise why cut?
Here it is also quite cold, if you do not commit yourself to skip school, you might as well stay in class to sleep in the warm.
In many places there are those who want to take a picture with the pigeons, some stalls that sell unlikely food and drinks.
They are firm, but they all have a lot to do. The rest of humanity that populates the square is definitely and quickly going somewhere.
Looking around I think I am the only one among hundreds, maybe thousands of people who have nothing to do, nowhere to run, nothing to sell or buy, I am a staple in this spurt of maddened electrons.
This traffic of people, this running, bothers me; looking for a quiet space I decide to enter the Cathedral.
I am not religious, I have never been, but I must admit that I do not believe possible, that is, I did not believe possible, not even everything that is happening to me now.
Sure, it has nothing to do with religion, but it's just as inexplicable and I've never had a tendency to believe irrational, inexplicable, metaphysical and absurd things.

......to be continued