RE: Hive Italia

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Sono d'accordo sul 90%, quindi parlo solo del 10% che alimenta in me dei dubbi.

Come avevo già scritto sul post di @webdeals l'idea della tassa non mi entusiasma e la vedo controproducente a far arrivare nuovi utenti. Questi devono già entrare nell'ordine di idee di comprendere meccanismi ben più complessi di quelli associati ad un social network tradizionale, molto più immediato nell'uso. La prima cosa che capirebbero sicuramente è che per ognuno di loro che viene qui su Hive si applica una tassa che andrebbe a beneficiare qualcuno. Lo so che non è così, ma così lavulgata comprenderebbe. Noi siamo qui, abbiamo già un'idea di come funziona, senza contare che siamo pochi e quasi "una famiglia": è facile spiegarsi e fidarsi fra noi. Non sarà così con i nuovi utenti se arriveranno non dico a migliaia ma anche solo a pochi multipli di quelli attivi presenti ora e che tu valuti intorno alla ventina.

Come avevo scritto nell'altro post io sarei sicuramente fra i beneficiari netti del sistema con tasse, ma cionondimeno non mi convince, non è una cosa che valuto in base alla mia convenienza, ma sulla base di quello che reputo più conveniente al raggiungimento dell'ampliamento della comunità.

Molto più apprezzabile invece il discorso token, che verrebbe percepito come un regalo in più.

Sorvolo completamente sull'aspetto tecnico: non ne ho le competenze, anche se mi piacerebbe molto averne, e mi riprometto che appena avrò tempo cercherò di acquisire.L'ho già segnato in agenda: quella del 2156 😁 Ma se tu e @webdeals dite che si possono realizzare sono dietro a voi a occhi chiusi.

Altra cosa che avevo messo in dubbio anche nell'altro post: il discorso qualità. Difficile affrontarlo. Meglio meccanismi automatici, come appunto Unto&bisunto o strettamente numerici: suggerivo sulla base degli upvote ottenuti senza pesarli, così da favorire i nuovi. Al limite anche sulla base degli upvote dati e ricevuti. Un meccanismo che si basi sulla quantità e facilmente misurabile.

Per quanto riguarda l'appuntamento di venerdì spero di esserci, ma non posso saperlo: purtroppo molto dipende dagli sviluppi che avrò in giornata e da quanto saranno 'molesti' i clienti.

Ma le mie idee le ho espresse, quindi potrete valutarle tranquillamente anche non ci dovessi essere. E comunque mi rimetto volentieri alla decisione della maggioranza, ci mancherebbe. Le mie osservazioni vogliono solo essere costruttive.

Per tutto il resto sottoscrivo in toto e confermo tutto il mio appoggio per quanto possibile e ritenuto utile al fine della crescita della comunità italofona, come giustamente l'ha definita @miti e mi piace riprendere, su Hive.



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Ciao Paolo ti dirò in tutta sincerità ho avuto inizialmente la stessa reazione, poi però ho effettivamente fatto un ragionamento che, seppur c'è una minima 'fee' diciamo che fa accumulo in un reward fund, tale fondo va poi ri-accreditato agli stessi che partecipano attivamente con varie azioni alle quali attribuiremo dei crediti.

Quindi più uno è attivo (in svariati modi con commenti, post, upvote...) più fetta di quel reward fund va ad assicurarsi alla fine, inoltre il benefactor è splittato sia fra autore che curatore senza disparità di "classe".

In questo modo come già anticipavo, nessuno di noi tocca il fondo o può decidere secondo criteri personali chi merita cosa ma avviene in maniera naturale come UNTO & BISUNTO.

Ovviamente, ci servono prima le persone, di certo non ha senso implementare un sistema così ora con pochi utenti e solo 2000 HIVE settimanali in reward su OdB.

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Quel che mi rispondi non fa che rafforzare la mia convinzione.

in tutta sincerità ho avuto inizialmente la stessa reazione, poi però ho effettivamente fatto un ragionamento che ...

sono perfettamente d'accordo. Tu sai come sono le cose, io lo so. Tutti noi qui lo sappiamo.Perché? Perché siamo già qui, e sappiamo come funziona la blockchain, come funziona il sistema di rewarding, come funzionano upvote e downvote, cos'è lo stoking, ecc...

Ma se noi cerchiamo nuove persone sui social network tradizionali, essi non sanno nulla di tutto ciò. L'unica cosa che capiscono è la parola "tassa", o "contributo" o "commissione", o comunque la si voglia chiamare. Che associano al guadagno di qualcun altro. Questa sarà la percezione. Certo con il tempo sarà chiaro ma sarà all'inizio un grosso ostacolo in più da superare proprio nel momento più difficile: quello dell'approccio iniziale. Considera che su 100 che entreranno almeno la metà abbandonerà entro il primo mese per motivi vari, inerenti soprattutto alla difficoltà, e saranno comunque delusi. Che cosa racconteranno fuori? Sicuramente le cose negative e noi gliene forniamo una su un piatto d'argento: la tassa.

Il discorso token è invece completamente diverso e lo appoggio perché la percezione sarà quella di aver qualcosa in più e non in meno.

Bisogna ragionare come ragionano gli altri e sulla base delle loro conoscenze e non sulle nostre ;) altrimenti Hive sarebbe già pieno e Facebook vuoto.

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Su questo sono d'accordo ma per farti l'esempio di Appics, app user-friendly per eccellenza e usata dai cosiddetti in gergo “normies”, nessuno di loro sa che su ogni loro post c’è una benefactor del 10% (in STEEM), molti nemmeno sanno che esiste un block explorer. È una cosa intrinseca nel sistema, la differenza sta nel fatto che mentre per Appics è un profitto personale che usano per mantenere server, far crescere l’account centrale eccecc...

Il reward fund raccolto con questa benefactor su OdB torna completamente nelle mani degli utenti sulla base della quantità di crediti (tokens non tradabili) raccolti, anch’essi legati alla partecipazione attiva.

Così si crea una certa competizione fra utenti nel tentativo di voler raccogliere più crediti possibili per accaparrarsi una fetta più grossa di quel reward fund alla fine del periodo di raccolta.

E come ci si accaparra i crediti? Post, commenti, upvote, reblog ovvero...partecipazione.

Così facendo inoltre, ogni account rimane totalmente indipendente e può votare chi vuole senza essere costretto a vedere usata la sua HP da un team centrale di curators su autori che magari non vuole supportare.

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Si ma Appics che citi come esempio è un'App separata, anche se collegata alla blockchain, non importa Steem o Hive nella discussione. Se entri hai la tua bella app e la usi ed è ovvio che la "tassa" l'utente non la vede e quindi non ne sa neanche l'esistenza. Lui sa che le foto che posta gli fruttano x e via: non ha bisogno di saper nulla. Molti di loro son convinto non sappiano neanche che la foto finisce su una blockchain e viene vista tramite essa: loro la vedono sulla loro App.

Non credo che si possa fare nello stesso modo, tramite Hive o PeakD, ma se si allora non discuto più. 😉

Semmai c'è da dire che questo sistema di tassazione non è obbligatorio: chi vuole può sottrarsi, ovviamente senza ricevere i benefici che invece hanno chi aderisce. Ma questo non deve inficiare il supporto che andrebbe fornito loro comunque nell'apprendimento delle basi di utilizzo di Hive. Cioè: non paghi la "tassa" non hai gli upvote ma ti aiutiamo ugualmente a capire come funziona tutto. In questo modo quella non sarebbe più una tassa, ma una sorta di "quota di iscrizione" per un servizio aggiuntivo opzionale: molto più accettabile.

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Nessun file finisce mai sulla blockchain solo il testo o hash in caso di decentralized file storage, su Steemit si usava il classico AWS (che credo usi pure Appics) per le immagini, IPFS per Dtube e Sia cloud su 3Speak.

Opzionale significherebbe davvero dover spiegare all’utente il perché di tale sistema per dar poi la possibilità di partecipare o meno e nel 99% dei casi finisce che nessuno partecipa, la stessa DAO di Steem è stata un esempio lampante di ciò che sto dicendo, dato che doveva partire solo su donazione volontaria.

Sul lungo termine è nettamente più proficuo per chi partecipa effettivamente al lato social qualcosa come il benefactor reward piuttosto che un team centrale di revisori dei post.

Ma come dicevo, senza utenti è un discorso che non sta in piedi lo stesso, i rewards mensili su OdB totali con gli autori attuali sono di circa 8000 HIVE, con il 3-5% (splittato comunque a metà fra autore e curatore quindi 1.5-2.5% netto) di quello non ci fai nulla e non ha nemmeno senso.

Con 100/200/1000 utenti...è già tutto un altro discorso, onboarding priorità numero uno 😁😁

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si vero, le immagini non finiscono in blockchain veramente, hai ragione, ed aggiungo per fortuna 😉 anche se questo significa che immagini e video possono esser censurati.

Per volontario intendo dire che solo chi decide di aderire alla comunity che adotta questo sistema deve farlo, nel caso specifico ad Olio di Balena. Non è una cosa che riguarda tutto Hive.

Infine hai ragionissima sulla priorità dell'onboarding. Infatti stiamo parlando troppo di revenue quando si era detto di non puntare su quelle. Era un'altra delle cose che dissi sull'altro post.

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