Bitcoin Consideration

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Tu che mi leggi in questo momento hai due cosec he ti accomunano a me, l’essere social e il fatto che ti piacciono le cryptovalute e la blockchain che ne è il motore.
Bene. Credo che sia cosi, no?
Adesso ti rubo due minuti, nei quali farò delle brevi considerazioni, per le quali mi piacerebbe avere un tuo parere.
Lasciamo perdere l’aspetto social e concentriamoci su quello delle cryptovalute. Queste rappresentano una alternativa alle classiche monete specialmente per un aspetto, ovvero quello di essere totalmente decentralizzate. Di contro le classiche valute FIAT sono centralizzate, potendo essere emesse solo ed esclusivamente da due soggetti:
Le Banche Centrali che emettono la valuta legale (banconote) e la valuta scritturale (riserve) non essendo più la valuta stessa legata alle riserve auree
Le Banche Commerciali che creano la valuta bancaria o fiduciaria ossia quella usata nei prestiti interbancari
Tutte queste valute vengono create dal nulla, senza avere, come detto, alcuna riserva di valore corrispettiva e, nel caso delle banconote, una spesa irrisoria rispetto al valore reale. Riassumendo, valore intrinseco bassissimo contro un valore nominale elevato.

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Il mio spunto di riflessione di oggi è sul futuro delle cryptovalute in relazione al signoraggio che è null’altro che la differenza tra valore nominale e il valore intrinseco delle valute convenzionali.
Si potrebbe filosoficamente riassumere in… la differenza tra la libertà e la schiavitù.
Non c’è bisogno ne di lauree ne di essere competenti in economia per capire che chi detiene il potere di creare valore dal nulla esercitando il signoraggio è il padrone del mondo. Da tempo questo è noto ed è ovvio. E’ sotto gli occhi di tutti ma proprio per questo invisibile. Mi spiego meglio. Voi avete i baffi, li avete li sotto il naso eppure non li vedete, sono in bella mostra eppure invisibili ai vostri occhi.
Credo molto nelle cryptovalute, ma ahimè ho una grande paura. Il potere non si cede facilmente come sappiamo. La libertà, quella reale intendo, non la si concede facilmente. La storia è piena di guerre e lotte di potere.
Il Bitcoin e le altre cryptovalute per il momento non rappresentano un grosso problema. Sono una goccia nell’immenso mare dell’economia mondiale, ma goccia a goccia stanno diffondendosi.
La mia paura è che qualcosa cambi, che si avrà la risposta violenta di chi gestisce il potere, di chi crea ricchezza dal nulla.
Voi cosa ne pensate?
Condividete le mie paure?


You who read me right now have two things that are common to me, being social and the fact that you like cryptocurrencies and the blockchain that is the engine.
Well. I think that's it, isn't it?
Now I steal two minutes, in which I will make brief considerations, for which I would like to have your opinion.
Forget the social aspect and focus on that of cryptocurrencies. These represent an alternative to the classic coins especially for one aspect, or that of being totally decentralized. On the other hand the classic FIAT currencies are centralized, being able to be issued only and exclusively by two subjects:
The Central Banks that issue the legal currency (banknotes) and the scriptural currency (reserves) since the currency itself is no longer linked to the gold reserves.

The Commercial Banks that create the bank or fiduciary currency, ie the one used in inter-bank loans.
All these currencies are created from nothing, without having, as mentioned, any corresponding value reserve and, in the case of banknotes, a paltry expense compared to the real value. In summary, very low intrinsic value against a high nominal value.

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My food for thought today is on the future of cryptocurrencies in relation to seigniorage (inflation tax) which is nothing more than the difference between nominal value and the intrinsic value of conventional currencies.
It could be philosophically summarized in ... the difference between freedom and slavery.
There is no need for graduates to be competent in economics to understand that those who hold the power to create value out of nothing by exercising seigniorage is the master of the world. This has long been known and is obvious. It is under everyone's eyes but precisely for this reason invisible. I'll explain. You have a mustache, you have them under your nose and yet you don't see them, they are on display and yet invisible to your eyes.
I believe a lot in cryptocurrencies, but alas I have a great fear. Power does not yield easily as we know. Freedom, the real one I mean, is not easily granted. History is full of wars and power struggles.
Bitcoin and other cryptocurrencies for the moment are not a big problem. They are a drop in the immense sea of the world economy, but they are spreading drop by drop.
My fear is that something will change, that we will have the violent response of those who manage power, of those who create wealth from nothing.
What do you think about it?
Do you share my fears?






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2 comments
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A mio parere la risposta alle valute virtuali decentralizzate sarà semplicemente creare valute virtuali centralizzate, niente di più semplice.
Libra sarà una valuta virtuale centralizzata con tanto di banca centrale di emissione, sottostante etc.
Ogni stato si doterà di qualcosa di simile e pretenderà dai propri cittadini ceh facciano uso di queste nuove valute virtuali che non saranno nemmeno gravate dai costi, non così irrisori, di stampa delle banconote e delle monete.
Il potere è in mano di chi decide che valuta ha corso legale, quindi che siano virtuali o fisiche non cambia assolutamente nulla.
Già ora la gran parte delle valute fiat non esistono fisicamente come banconote o come monete ma sono solo scritture contabili, quindi sostanzialmente sono già virtuali.

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Potrebbe essere una soluzione la tua, uno stato che abbandona la carta per obbligare l'uso della propria valuta virtuale. Ma a quel punto il problema si raddoppia non si risolve. Viene meno l'essenza del signoraggio ovvero del valore nominale. Ti confesso che però è una soluzione che non mi dispiacerebbe a patto che sia effettuata dallo stato stesso ovvero che sia espressione democratica. Il problema posto era appunto su quel concetto. Libertà o schiavitù? E nel concetto di schiavitù rientrano anche gli stati.

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