Optimus

Nel mezzo dei deliri giornalistici sull'intelligenza artificiale che fa questo e quello, ci si dimentica che rimane nell'ambito di Internet e comunque della produzione informatica intesa come software.

Che non è poco, se prendiamo ad esempio i processori tipo CISC, ovvero gli Intel e AMD da Desktop per banalizzare, contro i RISC, ovvero le CPU SOC Arm ovvero i processori per smartphone e i processori Apple, la più grossa differenza è che i primi hanno istruzioni hardware, mentre i secondi sono molto più semplici e hanno bisogno di tutto il set di istruzioni software.

Il fatto che i secondi stiano andando alla grande significa che il software ha fatto salti in avanti consistenti. Tuttavia, si parla di un contesto limitato se comparato all'uomo.

Per questo mi ha lasciato perplesso il video di Tesla che presentava ad inizio dicembre 23, la seconda version di Optimus. Il robot di Tesla.

Solo un anno fa, quando lo presentava Musk in persona, appariva goffo e perfino rozzo. Rispetto ai video teaser di presentazione, quello nel palco era più vicino al robot di latta del Mago di Oz.

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A marzo 23 esce il video della generazione uno, e già si vede un salto in avanti davvero notevole, a dicembre, come anticipavo poc'anzi, la generazione due. Ora sembra quello del video inaugurale, ed è passato praticamente un anno. Quello che mi ha impressionato è appunto il timing evolutivo. Ad esempio, nella generazione due non si vedono cavi, va bene che sono dietro le coperture in plastica, ma non si vedono. Se andiamo a guardare qualsiasi altro progetto anche un profano si accorge della differenza.

E non sarebbe finita qui, Optimus è stato programmato per imparare, non dargli istruzioni predefinite sul fai questo o quello. E l'imprinting di metodo è quello umano, cioè fai questo o quello, sbagli, ripeti evitando l'errore. Costruzione di un bagaglio esperienziale.

Salvo che qui il bagaglio è replicabile. Una entità umana seppur singola e irripetibile deve ogni volta partire da zero, imparare a scrivere, fare determinate cose, imparare dagli errori, molto probabilmente una gamma degli stessi che hanno fatto tutti gli altri prima di noi.

Ad oggi proprio l'informatica e la facilitazione che essa offre, ci ha permesso di essere più evoluti di coloro che ci hanno preceduto, perché determinati bagagli e conoscenze, le abbiamo saltate o compresse. Non certo senza "costi" da pagare, ad esempio se dovessimo costruire o riparare un motore a vapore, al di là dell'inutilità intrinseca, sarà complicato trovare qualcuno che lo sappia fare.

Per Optimus gli errori saranno uno o qualcosa più di uno, con sfumatura di varianti che via via nel tempo diventano esperienze. Il limite sarà il database esperienziale, ovvero l'equivalente della nostra memoria, e la capacità di computarlo. Che a spanne già oggi non è questo gran problema.

Ci sarà poi il problema delle batterie, se però ci rapportiamo con l'uomo e ci pensiamo un attimo, facciamo due o tre pasti al giorno, cioè l'equivalente della ricarica, in più ci sono otto ore di sonno.

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Un robot davvero simile all'uomo nelle prerogative principali fisiche, ma con un intelligenza cumulativa virtualmente illimitata diventa de facto superiore al suo creatore.

È chiaro che questo è lo strumento successivo a quello informatico per spingere l'uomo oltre sé stesso nella sua finestra temporale. Posso portare un esempio pioneristico del bar della piazza principale di Trieste. Dentro ci sono due robot, diciamo primordiali, il cui scopo è portare i vassoi dai tavoli alla cucina e viceversa. Lo scopo non è sostituire i camerieri, ma toglierli il peso dei piatti che a fine giornata tra avanti e dietro non è poco conto. Il tempo risparmiato permette ai camerieri, come dice il titolare stesso, di stare più tempo con i clienti, scambiare due parole, insomma fare marketing per una ordinazione in più o dare quella buona impressione affinché ritornino ancora. Un concetto evolutivo di concepire una roba che ci pare perfino banale come un bar.

Ovviamente ci sono anche le implicazioni più cupe, se si possono fare cose buone e utili, a nostra immagine e somiglianza cosa succede se gli metti in mano una pistola?

Come per la guida autonoma, mi sa che lo scopriremo.

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MI hai fatto ridere con ultima frase. Veramente siamo all;inizio di una epoca in quo non si sa; ancora dove vogliamo arrivare con tutte queste tecnologie nuove e fabulose. :)

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Se ci pensi sta praticamente costruendo terminator, anche se le sue intenzioni non sono mai state più lontane che mai da un ambito militare. Il problema è che anche una forchetta può diventare un'arma.

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Di sicuro non si sa' per cosa come e da parte di chi viene usata.

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