Il trading non è un lavoro

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Fuffaguru come non ci fosse un domani, una delle tematiche proposte da questi è che il trading sia un lavoro. Messaggio mai più sbagliato!

Il trading non è un lavoro. Questo non significa che non si possa guadagnare, anzi ben il contrario. C'è gente che campa (e piuttosto bene) solo di questo. Ma non è un lavoro per due macro-tematiche, una economica, l'altra meccanica. E sono due considerazioni importanti perché proprio queste due portano decisamente fuori strada.

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Image by Janno Nivergall from Pixabay

Partiamo da quella economica. Un lavoro presuppone un reddito certo o discretamente certo nel caso degli imprenditori. Nel trading non c'è per nulla certezza, un mese si può avere risultati improbabili e l'altro fare zero. La motivazione è legata alla seconda tematica, ovvero la meccanica.

Nel lavoro in genere più si opera, cioè si impiega tempo, più si guadagna. Nel trading potrebbe dirsi l'opposto. Infatti, il mercato non è al nostro servizio, semmai il contrario. Quello va per i cavoli suoi, siamo noi a doverlo inseguire.

Se noi abbiamo le bollette da pagare, o semplicemente abbiamo del tempo libero e decidiamo di operare sul mercato con l'ovvio scopo di guadagnare, stiamo già commettendo un errore iniziale. Perché per operare dobbiamo fare delle valutazioni che devono essere più oggettive possibili. Se abbiamo un sub-pensiero nella nostra testa che ci impone un risultato oggi, o entro il termine X, saremo più portati a forzare inconsciamente le valutazioni, spesso ignorando segnali che a mente lucida e stato d'animo calmo non faremo.

In gergo tecnico si dice over-trading. Cioè quando ti spingi oltre, questo avviene in molti casi. Dopo una perdita perché si vuole recuperare, in periodi di stanchezza o stress.

Come detto sopra, il mercato va per i cavoli suoi ed in ogni caso non siamo certo noi ad influenzarlo. Quindi se il trend è favorevole dobbiamo cavalcarlo. In questo caso paradossalmente a quanto appena detto sarebbe corretto fare più operazioni perché favorevoli e perché le strategie hanno funzionato. Se non è favorevole o ci sono anche dei piccoli dubbi, meglio rinunciare e perdere un trade vincente piuttosto che rischiarne uno perdente.

Non ultimo, parlando di lavoro, bisogna arrivare a non stare troppo sui grafici. È chiaro che nella fase iniziale e fino a quando non abbiamo "fatto l'occhio" il tempo da spendere sopra di essi sarà tanto. Ma poi si dovrà arrivare ad un momento in cui le operazioni sono al 80-90% positive e la nostra analisi sarà rapida. Questo chiaramene deriva solo dall'esperienza. In questa fase avviene l'analisi e l'applicazione della strategia.

Poi si spegne il monitor e si va a fare altro. Questo perché con lo stop loss dobbiamo avere la serenità che nel caso peggiore peggio di quel scenario non succede nulla.

In definitiva il trading non è un lavoro secondo la concezione classica della convenzione sociale.

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7 comments
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Non è un lavoro, ma purtroppo per alcuni (includendo una coppia di conoscenti) lo è diventato loro malgrado. Avendo perso il lavoro offline senza la benchè minima prospettiva di trovarne un altro (figuriamoci, al di là delle regioni autonome del nord Italia oramai il lavoro offline è sempre più una chimera), si sono visti letteralmente costretti al trading, diventato l'unica alternativa possibile. Quando l'alternativa è: vado avanti per una manciata di mesi con qualche migliaio -se non centinaio, allora la manciata di mesi diventa una manciata di settimane- di euro che mi restano per campare prima di finire sotto i ponti oppure me li gioco con il trading e allora o la va o la spacca? Secondo me meglio la seconda opzione: tanto, alla fine della fiera, se non hai niente da perdere non te ne frega nulla di tirare a campare per qualche mese. Ovviamente questa coppia ha studiato il trading e i mercati a lungo come due dannati: non si sono cimentati da scommettitori. Ora vanno avanti da anni grazie al trading. E chissà quanti come loro. Questo è a quanto un paese come l'Italia riduce i suoi cittadini.

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Paura... nel senso che fare trading con quel livello di pressione è da follia.

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Purtroppo. Ma d'altra parte, quando stai agli ultimi spicci e sei pure giovane e lontano dalla pensione (che poi, nei paesi OCSE, la pensione è diventatat tutto un tema), senza genitori nè suoceri, son lentejas/sono lenticchie, si dice in Spagna.

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vabbè meglio per loro, solo che a questo punto se la tua strategia funziona e regge ai cicli di mercato, passi al next level e quindi non è che sopravvivono, ma dovrebbero vivere piuttosto bene.

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(Edited)

La mia no (mai avuto il piacere😂), semmai la loro. Diciamo che ora come ora questa coppia di conoscenti vive discretamente (e pure a Roma, il che consente a lei di guadagnare bene con i sondaggi perchè date le attuali condizioni costituisce un buon target per le imprese promotrici). D'altra parte, secondo te, che altra alternativa avevano, quando erano rimasti entrambi disoccupati e non uno li voleva pigliare più a lavorare? L'Italia promuove la cultura della carne fresca, si sa e lei già rasentava i 40, figuriamoci (non so quanti anni ha lui, ma credo più vecchio, per stare fresco).

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Non so risponderti, in parte perché a me è successo l'esatto contrario sul piano lavorativo, e in parte perché conoscendo il mondo del trading le opportunità ci sono ma statistiche alla mano il 95% fallisce. Quindi se loro sono riusciti a stare nel 5% con una situazione psicologica del genere, cheapeau.

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Mah, guarda, tanto erano falliti comunque. Non è che andare a dormire sotto i ponti qualche mese in avanzo, gli fosse andata iperbuca, gli cambiasse la vita di chissà che. Gli cambiava di un mese, due, tre, ma poi? Senza genitori a cui ricorrere per il benchè minimo aiuto economico (lui ha una sorella, ma...che fanno? Si fanno mantenere da lei vita natural durante? Magari ci sta stretta pure lei con lo stipendio, ha figli piccoli e che fa? Li fa vivere di stenti perchè deve campare il fratello e la cognata? Ok che secondo il codice civile è obbligata pure a costo di indebitarsi, ma è un altro discorso), a dispetto della mia patente avversione al rischio concordo con la loro decisione in un caso come il loro. È completamente diverso dalla situazione di chi si mette a tradare nell'illusione di arricchirsi facilmente oppure di quelli (sempre più oramai) che desiderano vivere smettendo di lavorare per dedicarsi alle proprie passioni oppure ancora perfino chi auspica a un miglioramento delle sue condizioni economiche perchè stenta ad arrivare a fine mese o ci arriva indebitato (ma comunque non vive in una famiglia o coppia in cui tutti i membri sono disoccupati senza prospettive di sorta, senza nessuna entrata e senza risparmi per tirare a campare, fossero ereditati o meno). Insomma, falliti per falliti...o la va o la spacca.

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