2002 - 2022
Il primo gennaio 2022 sono venti anni esatti da un eventuccio niente male. Infatti il 2001 che ha avuto un seguito di eventi abbastanza bui, si concluse alla grande.
Il primo gennaio 2002 entrava in circolazione l'euro, la Lira Italiana moriva ufficialmente. Nel tormentato G8 di Genova il cancelliere tedesco e il premier olandese sono in disparte, vicino a Prodi allora primo Presidente della EU. Come a dire che non contassero granché, visto che il centro della scena era occupato da altri.
Solo 10 anni più tardi la situazione era totalmente ribaltata.
Ancora l'altro giorno sul Corriere si leggeva un articolo che "quanto siamo stati fortunati ad averci l'euro". Ma sopratutto che senza di esso saremo finiti come un paese sudafricano, con le fogne a cielo aperto e le strade in terra battuta.
Chiaramente è un cazzata, nessuno lo può affermare, come non si può affermare il contrario.
Tuttavia se rimaniamo ai fatti noti, gli anni antecedenti l'Italia stava andando alla grande perché esportava ad un ritmo forsennato, in particolare nel nord-est. A venti anni di distanza la maggioranza di aziende ed aziendine a conduzione famigliare, nate negli anni 90, non solo non sono mai progredite ed evolute in qualcosa di più strutturato, ma sono state tutte spazzate via. Addirittura quelle un po' più grandi hanno chiuso già 10 anni fa.
E lo dico anche per esperienza diretta, dalle mie parti c'era il triangolo della sedia, tre paesini producevano da soli quasi il 30% della produzione mondiale. Il sub contractor qui erano l'ordine del giorno, bastava avere un garage. L'auto veniva sfrattata in strada e si assemblavano parti di sedie, o si faceva l'imbottitura. Il motivo di tale boom è che la lira "debole" faceva fare ordini come non mai. L'export volava, così il lavoro che sembrava infinito nella richiesta di personale.
E le medie / grandi aziende? C'è stata una fuga altrove, la temibile delocalizzazione. Persino la Fiat ha traslocato in Olanda, quotazione in borsa compresa.
Questo percorso non è ancora finito, le delocalizzazioni selvagge post lockdown, grazie a liberalizzazioni di vario tipo, come la demolizione dell'articolo 18, ci dimostrano che la distruzione del tessuto sociale produttivo non è affatto terminata.
Le aziende con un nome sono state saccheggiate da fondi esteri. E nonostante la produzione fosse rimasta in Italia con risultati di eccellenza sulla qualità dei prodotti è arrivata l'altra iattura. Quella di natura economica. I gruppi che acquistano marchi di prestigio, sono interessati al marchio. Non al prodotto, figurarsi poi del cliente. E' diventata una questione di tipo economico. Il marchio da solo vale più della pubblicità e possiamo produrre roba qualitativamente scarsa a due spicci, tanto la "spinta cinetica" di un nome altisonante ti fa tirare avanti un bel po', poi si vende tutto, anche il marchio stesso e la catena di decurtazione valoriale andrà avanti qualche decennio.
Ovviamente di tutto questo possiamo solo che auto-flagellarci, la politica corrotta al neoliberismo ha comandato e comanda tutt'ora la nazione. La chiama europeista comanda su tutto, stranamente noi siamo gli unici pirla a rispettare le regole o subirne le conseguenze. La Francia ha sfondato il famoso 3% di indebitamento pubblico per un decennio abbondante. Noi invece abbiamo i personaggi che dai giornali ci ricordano il debito, salvo nasconderci che la Francia lo ha più alto, d'altronde se è andata in rosso con il bilancio per 10 anni...
In pratica quando si parla di noi vale più il debito del 13% di proprietà sulla BCE. Sicuramente il "muso duro" di Conte al famoso summit sul recovery fund (che non esisteva prima della sua battaglia) ha dimostrato che avere un premier che dice no, e si mostra "cazzuto" alla fine qualcosa vale. Ovvero una crescita inaspettata e fiumi di benevoli previsioni da quelli che ci tiravano i pomodori.
Forse un Presidente della Repubblica un filo meno europeista ci farebbe bene, non dico anti perché non avrebbe senso, ma qualcuno meno prono ai politici del blocco nordista-teutonico ci farebbe comodo, economia reale compresa.
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