Arturo Battaglia:scrittore/investigatore 7 Le presentazioni

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Convocammo tutti per l’indomani mattina.
Avevo fatto una bella dormita, ma, prima di addormentarmi, stecchito, non avevo fatto altro che ripensare a quanto avessi visto, il mio cervello aveva continuato ad ispezionare punto per punto il luogo del delitto ed il corpo del giovane ormai estinto.
Arrivai di buon ora alla casa dei Tamburo e lì già trovai l’ispettore capo Molli e l’ispettore Marroni, stavano aspettando me, entrai e vidi subito lo schieramento dei convocati: la signora Mirella Vanni in Tamburo con la sua infermiera personale Gianna Brieno, il signor Alfio, che già avevo conosciuto, e zio di Dante, Rosa Tamburo, figlia di Alfio e Mirella, nonché cugina del defunto, due ospiti dei Tamburo i signori Gualtiero Corti e Cecilia Nelli, all’incontro si erano uniti,nel frattempo, anche i tre domestici: Luigi, Bianca e Alfredo.
Mi presentai a coloro che ancora non avevo conosciuto ed esordii subito informando i presenti che l’ispettore capo mi aveva chiesto di collaborare alle indagini e che quindi avevo avuto mandato ufficiale.
Fatte le dovute premesse cominciai gli interrogatori.

-Allora signori cominciamo con la domanda più banale: -Dove eravate all’una di questa notte!
Il primo a rispondere fu il signor Tamburo, Alfio, il quale in modo sarcastico rispose: - a letto a dormire!
-Ok, a che ora siete andato a dormire?
-alle 10:30!
-…e avete lasciato così i vostri ospiti? intervenne l’ispettore Molli.
-beh sì! avevo un fortissimo mal di testa e così mi sono scusato e mi sono ritirato nella mia stanza da letto.
La signora Tamburo allora aggiunse: - Noi abbiamo giocato a bridge!
-Noi chi? -mi girai di scatto osservando gli astanti, - e a che ora?

-Beh, in effetti, io e (tossì) Cecilia guardavamo loro: Rosa e Gianna giocavano contro Gualtiero e Dante.
Nel pronunciare quest’ultimo nome la signora Tamburo emise uno strano suono simile ad uno stridìo e abbassò la voce, poi la rischiarì e continuò.
-Abbiamo iniziato a giocare verso le 20:00 e abbiamo terminato verso le l’una e mezza più o meno.
-E poi? Signora cerchiamo di non essere troppo vaghi.
-Sì, certo, il primo a lasciare il tavolo da gioco è stato proprio Dante ( e scoppiò a piangere) ha dato la buonanotte a tutti e si è ritirato in camera sua, o almeno così ha detto ( sempre continuando a piangere).
-Signora so che è doloroso, ma va fatto, mi dica, siete sempre stati tutti presenti in questo salotto durante la partita?
Rosa andò ad abbracciare la madre per sostenerla e guardava con aria tra il minaccioso ed il supponente e aggiunse, -comprendo che è il vostro compito ma non le sembra prematuro dato che mio cugino è appena morto…
La signora Tamburo, Mirella, la interruppe subito, - Tranquilla Rosa, ce la faccio, allora Dottor Battaglia, ci sono stati momenti in cui a turno abbiamo lasciato la sala, ma non so perché…esigenze fisiologiche…forse, ma non ricordo altro, sono solo sconvolta….