Che bell'anniversario di merda... - 3° puntata

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Mezza bugia, quella che ho detto alla fine della 2° puntata, perché nella mente rimase ben impressa solamente la parte successiva a quella in cui ci ritrovammo rapidissimamente completamente nudi, da capo ai piedi, distesi sul suo divano, uno sopra l'altra...

Dai baci roventi si passò ben presto alle toccatine intime, il mio uccello veniva amabilmente segato dalla sua mano mentre un paio delle mie dita tormentavano il suo clitoride, in un'atmosfera altamente esplosiva e rovente...

Questa masturbazione reciproca sarà dura qualche minuto, finché mi staccò un attimo da me, e con voce roca disse, dopo essersi girata a pancia sotto...

"Mettimelo dentro..."

Uuuuhhhhh, il buco del culo, mi stava offrendo il buco del culo!!

Il più pregiato e il più desiderato (almeno per me) dei pertugi era improvvisamente a mia disposizione, in un lampo ero dietro di lei, che puntavo la mia cappella contro l'apertura esterna dello sfintere anale, spingevo e tremavo dall'emozione, spingevo e spingevo, sì, spingevo...

Ben presto mi resi conto che c'era un problema, niente affatto trascurabile, rappresentato dal fatto che, detta in parole povere, io avevo in quel momento il cazzo buono per la passera ma non per il buco del culo, in quanto era sufficientemente duro per l'introduzione nella fessura principale ma mancava della sufficiente durezza per forzare un orifizio stretto e vergine come quello del passaggio anale...

Era incazzato nero, le dissi di portare pazienza che avrei cercato di provvedere, l'esperienza era quella che era, in quanto non avevo mai provato a infilarlo nel culetto, ma c'era la scuola dei film porno, dove era abbastanza facile metterlo, ma loro erano professionisti, io un semplicissimo amatore, che aveva però capito che c'era un difetto di erezione...

Cercai di eccitarmi ulteriormente, andando a leccare il forellino posteriore avidamente, infilando dolcemente un primo dito, mandandolo avanti e indietro, poi un altro tentativo con l'uccello, nulla, un cazzo di niente, come iniziavo a spingere la mia spada si piegava irrimediabilmente, con grande frustrazione da parte mia, e allora via ancora con la leccata di culo, e lentamente un paio di dita, ruotandole lentamente dentro, quasi a voler dilatare digitalmente quello sfintere che non voleva saperne di essere violato, ma il problema non era lui, in quanto la sua padrona non si sottraeva assolutamente alle mie attenzioni, ma ero io, con il cazzo non completamente eretto...

Maledii il calcio, e tutte le corse che avevo fatto nel pomeriggio, le ore di lavoro in negozio, tutta la fatica degli ultimi 2-3 giorni che avevo accumulato, il fatto che fossero le 3 di notte e tutto quello che poteva impedire di avere il mio uccello duro per fare quello che volevamo entrambi, un infuocato rapporto anale, ma nulla, finché l'ultima idea, le chiesi di rimanere completamente stesa, sempre a pancia sotto, io mi francobollai a lei, le allargai le chiappe e le gambe per inserire il cazzo in quella fessura esterna, quasi ad aspettare una grazia divina che consentisse l'erezione necessaria per violare il suo sfintere anale...

Continua...