Andrò all'inferno ma non me ne fotte un cazzo - 8° parte

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In questa stato di profondissima frustrazione e di angoscia assoluta, affrontai gli ultimi giorni di scuola di quel maledetto anno scolastico, ma ci sono situazioni, come spesso dico io, in cui sono le persone che fanno la scuola, oppure la banca, oppure l'ospedale, nel senso che se incontriamo l'insegnante giusto, il direttore di banca valido, il medico competente e preparato, quella scuola, quella banca, quell'ospedale saranno buoni e giusti, mentre all'opposto se incontriamo persone di merda, arroganti, irritanti e tutto quello di negativo ad essi riconducibile, allora saranno luoghi di merda, un "professore", o meglio, un morto-male ci aveva fatto odiare la scuola, un altro Professre, uno di quelli con la lettera iniziale maiuscola, notò il mio stato psicofisico, mi chiesi di fronte a tutta la classe cosa avessi fatto, alla mia risposta negativa non si fermò, aspettò la fine della lezione, mi chiamò alla cattedra e mi disse che mi aspettava al termine delle lezioni nel piazzale della scuola, a nulla valsero le mie rimostranze, si doveva fare così...

Suonata l'ultima campanella uscii, lui era lì, con la sua barba e i suoi occhiali, che mi aspettava a braccia conserte, in piedi, con un cenno del capo mi chiamò a sé, dicendomi...

"Dimmi quello che è successo, di solito sei una polveriera, sembra che ti sia morto il gatto, e non prendermi per il culo, perché so che è successo qualcosa di serio..."

All'inizio fui riluttante, ma il suo modo di fare non ammetteva giustificazioni né rifiuti, per cui gli dissi tutto per filo e per segno, finendo la frase con un...

"Certamente lei non mi crederà, ma le cose sono andate così..."

Mi guardò, per qualche secondo, poi, con aria seria e voce pesante mi rispose...

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"A pelle ti credo, mi riservo di chiedere a un paio di tuoi compagni di classe la conferma di quello che ho sentito, ma a pelle ti confermo che ti credo, diverse leggende metropolitane circondano la figura del mio collega, tu non sarai una di queste, se i fatti sono quelli che mi hai detto, prenderò personalmente in carico la tua situazione, tu sei un vagabondo, uno che sui libri ci sta se è costretto, ma non sei uno da portare, su materie collaterali come le sue, con 2 insufficienze allo scrutinio di fine anno, non finisce qui, te lo garantisco...", mi allungò la mano, e strinse forte...

"Stai su, ancora non è successo nulla, stai su, e lascia fare a me..."

Si informò con due miei compagni, di quelli che andavano meglio, la loro versione fu identica alla mia, venni a sapere di quello che fece poco prima dell'esame di riparazione di settembre, perché io all'esame di riparazione di settembre ci arrivai, nonostante il brillante operatore del morto-male, perché durante lo scrutinio ci fu uno scontro vero e proprio tra i due professori...

Continua...