Andrò all'inferno ma non me ne fotte un cazzo - 6° parte

Immagine CC0 creative commons

Quando terminai la mia rotazione verso la cattedra, il sangue si gelò all'istante, perché lo scenario che mi trovai di fronte fu il peggiore ipotizzabile...

Il morto-male era seduto sulla sua poltrona, alla cattedra, aveva abbassato il giornale che sta leggendo, o facendo finta di leggere, quel tanto che bastava per incrociare il mio sguardo, satanico, tagliente, se avessi potuto, mi avrebbe dato fuoco, sicuramente stava sorridendo sotto i baffi, con quel suo modo irritante, strafottente, sprezzante, irriguardoso, giusto qualche secondo, poi rialzò il giornale, come se nulla fosse successo, invece era successo, cazzo se era successo...

I modi di dire hanno una ragione di esistere, si dice che la vendetta è un piatto che va consumato freddo, lui la consumò gelata, non fredda, perché trascorse giusto qualche settimana, non tante, allorquando mi interrogò, un giovedì, ero preparatissimo, mi avrà dato un 5 e mezzo, forse un 6-, io per lui, per quella merda d'uomo, non ero mai preparato, non c'era un cazzo da fare, dal giovedì saltiamo alla domenica, una festività particolare...

Era il 16 maggio 1982, la Juventus conquistava il 20° Scudetto, aggiungendo la 2° Stella sulla sua maglia, mentre il Milan, con un finale rocambolesco, finì per la 2° volta in Serie B, questa volta per demeriti sportivi e non per lo Scandalo Scommesse, inutile dire come mi sentivo io andando a scuola il giorno seguente, era tutta una presa per il culo per i miei compagni milanisti, e un trionfo per noi juventini, ma i sorrisi finirono ben presto, in quanto avevamo un'ora di inferno con il morto-male...

Non ricordo quale fosse, se la 2° o la 3°, poco importa, la mia giornata finì lì, all'istante, quando finita la parte relativa alla spiegazione, passò all'interrogazione, chiamando Canestracci (cognome di fantasia...)

Era uno dell'ultima fila, come me, di quelli che stanno in fondo alla classe, per diversi motivi, si alzò lentamente, sembrava un condannato a morte, e in effetti lo era, ma quando arrivò a metà strada nel percorso fino alla cattedra, il colpo di scena...

"Fermati, fermati Canestracci, scusami, scusa se non mi sono ricordato che anche tu, come me, oggi sei in lutto, perché ci accomuna il comune dolore per la retrocessione del nostro caro e amato Milan in Serie B, vai pure al posto, torna al tuo banco, oggi non posso interrogarti, no, oggi proprio non ti posso chiamare, vai pure, vediamo chi chiamiamo al posto tuo, ecco, dunque, ahhh, sì, chiamiamo uno, che certamente non è addolorato, anzi, sarà contentissimo, vediamo il suo sorriso, ...... (e saltò fuori il mio cognome...)

Lo aveva detto, che gli insufficienti, o quelli che dovevano recuperare una delle sue materie potevano essere chiamati e interrogati anche per 2 lezioni consecutive, era un evento leggendario che capitano una volta ogni 5 anni, in media, quel giorno capitò, mi interrogò esclusivamente sulla ultima lezione che aveva spiegato, io ricordavo poco o nulla, perché non avevo toccato i suoi appunti, in quanto ero impegnato a studiare le altre materie in cui avevo una valutazione incerta, feci quasi scena muta, dopo la 3° domanda con quell'andazzo fece questa uscita...

"Basta, basta così, 4, ti becchi un bel 4, che fa media, puoi andare...", sottolineando quel voto con le dita che ondeggiavano e quel suo sorrisetto maligno e da presa per il culo, faccio notare che il voto lui non lo diceva mai...