Una sera Luca scende a buttare la spazzatura, ma quando cerca di rientrare nella sua casa, al 20° piano di un palazzone di periferia, scopre che nel suo appartamento ci abita un'altra persona e che la sua vita, come era fino a qualche momento prima, non esiste più. Cominciano da questo momento per Luca nuove ed inaspettate avventure che si mischiano ai ricordi della sua vecchia vita.

Camarilla Brilla

Mi immaginai la scena, un signore attempato che mi si avvicina e mi chiede: “Di chi è questa qui? Non l'ho mai sentita!” non vedevo l'ora di rispondergli “Questa è del mio gruppo, la facciamo sempre nei concerti, come primo bis.” che soddisfazione sarebbe poter rispondere in questo modo.
Sarebbe solo una piccola menzogna, solo una questione di tempi verbali, di passato, presente e futuro che si mischiano. Domani farò qualche brano dei nostri e poi andrò di nuovo da Jerry a fargli vedere che ho una chitarra ed ho ripreso a suonare.
Domani.

Lavoro

Mi svegliai che era già giorno fatto, la stanza era praticamente vuota, solo io e i due che c'erano anche la sera prima quando ero arrivato, evidentemente erano come dei concierge, forse controllare gli ospiti era il loro lavoro, fatto con discrezione, senza dare troppo nell'occhio.
Vicino a me c'erano ancora chitarra e borsone, presi un cambio e andai in bagno. Me la presi comoda, mi lavai con calma, non avevo fretta di andare in ufficio. Quando tornai in camera chiesi a uno dei concierge se potevo lasciare il borsone di fianco al materasso, lui alzò le spalle, ma non mi rispose, lo presi per un sì, afferrai la chitarra e me ne andai.
Cercai di rifare la strada verso la fermata della metro ma mi persi un paio di volte, chiedendo informazioni alla fine ci arrivai, scesi le scale e andai al bar per fare colazione. Vito era dietro al bancone, chissà da quante ore era già lì.
“Bello, la colazione è compresa fino alle nove di mattina, dopo se la vuoi, la devi pagare. La sera devi arrivare dopo le otto e non più tardi delle undici. Paghi e vai a dormire. Alla mattina entro le nove devi andartene. La colazione qui puoi farla entro le nove. Un panino, una lattina e un caffè a pranzo e lo stesso a cena. Tutto chiaro?” Le regole ora erano più precise, tanto non avevo molta scelta.
“Tutto chiaro, la colazione la salto. Vado a suonare un po' e poi vengo per il pranzo.” Mi era passata la voglia di fare colazione, avevo voglia solo di suonare. Mi misi nello stesso posto del giorno prima e cominciai il concerto. C'era poca gente in giro, chi doveva andare al lavoro si era alzato molto prima di me. Cominciai col solito repertorio ma ci misi qualche canzone dei Camarilla, giusto per vedere se me le ricordavo bene come pensavo.
La mattina trascorse stancamente, raccolsi comunque un po' di soldi, molto meno del giorno prima però, suonando quasi lo stesso numero di ore, ma di gente non ne girava molta, la mattina era decisamente meno frequentata, avrei dovuto alzarmi molto prima, forse all'alba, per racimolare di più.

...continua

One evening Luca goes down to take out the garbage, but when he tries to return to his house, on the 20th floor of a suburban building, he discovers that another person lives in his apartment and that his life, as it was until some moment before, it no longer exists. From this moment on, new and unexpected adventures begin for Luca, which mix with the memories of his old life.

Camarilla Brilla

I imagined the scene, an elderly gentleman who approaches me and asks me: “Whose is this here? I've never heard of it! "" I couldn't wait to answer him ""This is from my group, we always do it in concerts, as a first encore."" what a satisfaction it would be to be able to respond in this way.
It would be just a little lie, just a matter of tenses, past, present and future mixing. Tomorrow I'll do some of our songs and then I'll go to Jerry's again to show him that I have a guitar and have started playing again.
Tomorrow.

Job

I woke up that it was already day, the room was practically empty, just me and the two who were there also the night before when I arrived, evidently they were like concierges, perhaps checking the guests was their job, done with discretion, without too conspicuous.
Next to me there were still guitar and duffel bag, I took a change and went to the bathroom. I took my time, I washed calmly, I was in no hurry to go to the office. When I got back to the room I asked one of the concierges if I could leave the bag next to the mattress, he shrugged, but he didn't answer me, I took him for a yes, grabbed my guitar and left.
I tried to make my way back to the subway station but I got lost a couple of times, asking for information I finally got there, went down the stairs and went to the bar to have breakfast. Vito was behind the counter, he who knows how many hours he had already been there.
“Nice, breakfast is included until nine in the morning, afterwards if you want it, you have to pay for it. In the evening you must arrive after eight and no later than eleven. Pay and go to sleep. You have to leave by nine in the morning. You can have breakfast here by nine. A sandwich, a can and a coffee for lunch and the same for dinner. All clear?"" The rules were now more precise, I didn't have much choice.
“All clear, I skip breakfast. I go to play a bit and then I come for lunch. "" My desire for breakfast was gone, I just wanted to play. I got in the same place as the day before and started the concert. There were few people around, who had to go to work had got up long before me. I started with the usual repertoire but I put in some Camarilla songs, just to see if I remembered them as well as I thought.
The morning passed tiredly, I collected some money anyway, much less than the day before, however, playing almost the same number of hours, but there were not many people around, the morning was definitely less crowded, I should have got up much earlier, maybe at dawn, to scrape together more.

......to be continued