Non si può tornare, purtroppo, indietro. [ITA/ENG]

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Dicono che si rinasca per porre rimedio ai propri errori, ma a volte, nonostante l’impegno che ci si mette, non ci si riesce, ma anzi, si fa peggio.
La conobbi nella mia prima vita, in un momento terribile e buio, quando iniziarono a braccarmi e decisi di lasciarmi morire.
Nel cuore portavo le sue parole mentre questo smetteva di battere, e con quell’eco, quando riprese a farlo in un secondo corpo, mi svegliai.
Ci provai a vivere, ma chi mi dava la caccia non aveva perso le mie tracce e quindi fui costretto a morire di nuovo e fu così per un po’.
Purgai, poi mi svegliai ancora, ma fu come le volte precedenti, mi sentivo in trappola, ma mi sentivo anche attratto da lei, dai suoi occhi tristi, dal legame che invisibile mi spingeva ad ella.
I miei aguzzini non smettevano di cercarmi ma qualcosa cambiava lentamente in me e ne presi consapevolezza solo quando morii per l’ultima volta.
Il buio trattenne il mio corpo più a lungo delle volte precedenti e quando riaprii gli occhi sul mondo, la sua voce fu la prima cosa che udii anche se scoprii che si erano scambiati i ruoli.
La trovai stanca e triste, avvilita ed impotente e presto mi comunicò la sua scelta di lasciarsi andare, di voler a sua volta morire.
Capii la sua posizione, in effetti erano anni che vivevo la sua stessa situazione, e quando il suo di cuore smise di battere, legai la mia anima alla sua, raccogliendone il grido disperato senza purtroppo capirlo.
Lasciò uno scritto che lessi distrattamente, non cogliendone la vera essenza, la vera sostanza, mi chiese di divulgarlo e di darle riscontro ma non lo feci..
Nello scritto elencava e condannava i motivi per il quale era fuggita, spiegando quanto provava e chi la aveva ferita e purtroppo, tra di essi ci finii anche io.
Ero troppo preso da me, dai miei problemi e preoccupazioni e la promessa che le avevo fatto, quella di essere diverso dagli altri, si era infranta miseramente.
Vorrei poter tornare indietro, farle capire che non l’ho dimenticata, che non l’ho abbandonata, nonostante lei abbia ricevuto questo da me, ma non è possibile.
Mi dispero e dibatto per il dolore, ora che ne ho preso consapevolezza, ora che lei, delusa e tradita, mi tiene a distanza e quella distanza, è la lama di una spada che mi trafigge.
Vorrei urlarle perdono, implorarla di capire che per me è importante e che la sua lontananza mi sta uccidendo.
Sento la sua freddezza gelarmi il cuore, cuore che ha continuato a battere per lei e che continua a farlo nonostante la tristezza lo opprime e lo rallenta.
Resto qui ed ogni giorno tento di lenire quella delusione, di carezzarle l’animo che io stesso ho trafitto, assorbendo i colpi che ricevo ad ogni sua risposta fredda ma non mi sposto, lo merito, e farò di tutto per riconquistare quel rapporto tanto speciale e tanto forte, forte al punto di avermi tenuto in vita fino ad ora e che mi terrà in vita fino a quando tutto, spero, torni come era prima.

Unfortunately, there is no turning back.

They say that you are born again to make up for your mistakes, but sometimes, despite the effort you put in, you don't succeed, you just make it worse.
I met her in my first life, in a terrible and dark moment, when they started to hunt me down and I decided to let myself die.
I carried her words in my heart as it stopped beating, and with that echo, when it started to beat again in a second body, I woke up.
I tried to live, but those who hunted me had not lost track of me, so I was forced to die again, and I did for a while.
I purged, then woke up again, but it was like the previous times, I felt trapped, but I also felt attracted to her, to her sad eyes, to the invisible bond that drove me to her.
My tormentors did not stop looking for me but something slowly changed in me and I only became aware of it when I died for the last time.
The darkness held my body longer than previous times and when I opened my eyes to the world again, her voice was the first thing I heard even though I discovered they had switched roles.
I found her tired and sad, despondent and powerless, and soon she told me she had chosen to let go, to want to die herself.
I understood her position, in fact I had been living the same situation for years, and when her heart stopped beating, I bound my soul to hers, taking in her desperate cry without unfortunately understanding it.
She left a note that I read absent-mindedly, not grasping its true essence, its true substance; she asked me to divulge it and give her feedback, but I did not do so.
In the text she listed and condemned the reasons why she had fled, explaining how she felt and who had hurt her, and unfortunately, I ended up among them.
I was too busy with myself, my problems and worries, and the promise I had made to her, to be different from the others, had been broken miserably.
I wish I could go back, make her understand that I have not forgotten her, that I have not abandoned her, even though she received this from me, but it is not possible.
I despair and struggle with the pain, now that I have become aware of it, now that she, disappointed and betrayed, keeps me at a distance and that distance, is the blade of a sword that pierces me.
I would like to scream for forgiveness, beg her to understand that she is important to me and that her distance is killing me.
I feel her coldness freezing my heart, a heart that has continued to beat for her and continues to do so despite the sadness that oppresses and slows it down.
I stay here and every day I try to soothe that disappointment, to caress her soul that I myself have pierced, absorbing the blows that I receive with every cold answer from her but I don't move, I deserve it, and I will do everything I can to regain that relationship that is so special and so strong, strong enough to have kept me alive until now and that will keep me alive until everything, I hope, returns to how it was before.

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